In settemila alla catena contro le trivelle

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Si è ripetuta per il terzo anno consecutivo la catena umana sul mar Jonio per ribadire il No alla trivellazione off – shore.

L’iniziativa ha abbracciato tutto il lido di Policoro con una partecipazione che, secondo gli organizzatori, ha raggiunto le settemila presenze.

“E’ stata una giornata splendida – si legge in una nota dell’associazione No Scorie Trisaia, organizzatrice dell’evento – per il contributo particolare che ci è arrivato da persone splendide di un gruppo composto di diversamente abili ospitati nel circolo Aquarius e nel Circolo Velico Lucano.

Li vogliamo ringraziare uno per uno, sapendo che per loro è stato molto faticoso tenere il passo nell’organizzazione della catena.

La catena umana contro le estrazioni petrolifere cresce di anno in anno, oggi eravamo in circa 7.000 e siamo alla terza edizione, la consapevolezza di difendere la propria acqua e il proprio mare cresce di giorno in giorno.

La politica dei grossi interessi e della speculazione petrolifera in Basilicata e nel mar Jonio si arrenda, sarà travolta dai movimenti cittadini se non ha in democrazia rispetto per le popolazioni.

I progetti di trivellazione sulle sorgenti del fiume Agri vanno fermate (25.000 barili previsti nel memorandum tra Regione Basilicata e Governo), le istanze di ricerca petrolifera nel mare Jonio (sono arrivate a 14, da Gallipoli   a Catanzaro)   vanno bocciate   dal Ministero dell’Ambiente.

Migliaia di posti si lavoro si perderebbero subito se trivellano lo Jonio, a rischio un patrimonio urbanistico, e storico millenario della Magna Grecia, rischi gravi collegati ai terremoti e alle faglie attive che potrebbero reagire negativamente con le trivellazioni poste alle stesse profondità, rischio subsidenza e grave inquinamento a causa della conformazione geologica e geografica del golfo di Taranto.

Dicono no a questo scempio ambientale, gli operatori   economici del territorio (quelli che producono PIL), chi usa l’acqua per irrigare o per l’industria (nessuna attività produttiva sopravvive senz’acqua), i migliori geologi italiani delle più importanti università italiane (quindi nessun allarmismo ambientalista).

Il nostro petrolio è la bellezza del nostro mare e la linfa vitale della Basilicata è l’acqua che crea vita e d economia in eterno se salveremo gli ecosistemi dalle trivellazioni in terra e mare.

Ringraziamo tutti i partecipanti alla catena umana, gli attivisti M5s di Mirandola in vacanza a Policoro   (comune ultra-trivellato e vittima degli ultimi terremoti in Emilia Romagna) il sindaco No Triv di Amendolara Antonello Ciminelli che ha partecipato alla catena, i circoli velici Lucano e Aquarius di Policoro, il lido al Veliero, il sindacato Ugl che diversamente dagli altri sindacati pro-trivelle si è schierato contro le trivellazioni petrolifere, i volontari di Legambiente Policoro.

Un doppio grazie nuovamente a quei ragazzi diversamente abili che hanno partecipato con fatica all’iniziativa,sono queste persone che danno esempio su come si cambia il mondo.

Grazie alla Città di Policoro” .

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