Tornano finalmente a casa le Tavole di Eraclea.
Il prezioso reperto archeologico, due lastre bronzee rinvenute nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e custodite nel museo archeologico nazionale di Napoli, sono le protagoniste assolute della mostra “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”, inaugurata sabato 1 febbraio nel museo nazionale della Siritide di Policoro.
L’esposizione, ideata organizzata dal Polo Museale della Basilicata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e l’amministrazione comunale di Policoro, si propone di intrecciare la lunga tradizione classica delle Tavole con i risultati delle indagini archeologiche avviate nell’area di Policoro a partire dagli anni Cinquanta, quando grazie alla riforma fondiaria, tornarono alla luce le più importanti testimonianze della colonia magno greca. Un percorso storico – archeologico ricreato dalla mostra, dalle origini di Eraclea fino alla nuova colonizzazione del Novecento, come ha spiegato ai nostri microfoni il professor Stéphane Verger, tra i curatori dell’esposizione.
In dialogo con le due Tavole sono esposti importanti e significativi reperti provenienti dalla chora, dalla città di Herakleia e da altri centri magno-greci, al fine di ricostruire la storia della città sia nei suoi rapporti con la madrepatria Taranto, sia nelle sua articolazione con il territorio agricolo, per una mostra di grande prestigio come sottolineato dalla direttrice del Polo Museale di Basilicata Marta Ragozzino.
Un’esposizione di ampio respiro nata grazie a un’importante sinergia, nella celebrazione del cinquantesimo anniversario della fondazione del museo della Siritide di Policoro, come ha evidenziato ai nostri microfoni il direttore del Museo Savino Gallo.
La mostra potrà essere visitata fino al 7 giugno 2020 durante gli orari di apertura del Museo [tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 19:00. Martedì dalle ore 14:00 alle 20.00] con ticket d’ingresso.