Anche Scanzano Jonico ha il suo monumento ai caduti.
Il più giovane comune della Basilicata, diventato autonomo nel 1974, ha voluto omaggiare i suoi soldati che hanno perso la vita nella prima guerra mondiale; la stele, con i nomi dei cinque militari che partirono da quella che allora era solo una frazione, è stata inaugurata sabato mattina nel piazzale antistante il palazzo Baronale, vicino l’affaccio da cui si vede parte dell’agro scanzanese, nel corso di una cerimonia solenne a cui hanno partecipato i vertici militari e civili della regione, le associazioni combattentistiche e d’arma, i sindaci del comprensorio metapontino.
Diversi i momenti che hanno caratterizzato la mattinata, aperta con l’alzabandiera e l’inno nazionale suonato dal Settimo Reggimento Bersaglieri di Altamura; successivamente lo scoprimento del monumento da parte del sindaco di Scanzano Jonico, Raffaello Ripoli, del vicepresidente del Consiglio Regionale Michele Napoli, del Comandante Militare Esercito Basilicata Lucio Di Biase e del Comandante della Legione Carabinieri Basilicata Rosario Castello.
L’arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina Giuseppe Caiazzo ha benedetto il monumento; nel suo intervento ha evidenziato l’importanza di questi momenti d’esempio positivo.
Successivamente le autorità hanno consegnato ai discendenti dei cinque caduti scanzanesi una medaglia e il loro foglio matricolare; i nomi di Domenico Cerchiara, Nicola Di Tursi, Domenico Grieco, Francesco Pecoraro e Pietro Antonio Quinto sono risuonati nella piazza tra gli applausi del pubblico presente.
Infine il momento della riflessione e del ricordo della prima guerra mondiale, affidato agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Fabrizio De Andrè” di Scanzano.
Ma come è nata l’idea di un monumento ai caduti in un comune giovane come Scanzano? Lo abbiamo chiesto al sindaco Raffaello Ripoli.