Prosegue l’inchiesta della Procura di Potenza sulle attività estrattive in Basilicata.
Nell’ambito del filone sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli di Viggiano dell’Eni, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico hanno acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per verificare le patologie presenti in regione, con particolare attenzione a quelle tumorali.
Secondo quanto si è appreso dall’agenzia Ansa, nella giornata di martedì si è svolta a Potenza una perizia specifica, condotta in contradditorio tra le parti.
I rilievi stanno proseguendo in tutta la Basilicata con indagini epidemiologiche anche sui “bioindicatori”, ovvero su indicatori utili a dimostrare i possibili livelli di inquinamento sulle produzioni agricole locali e sugli allevamenti.
E sull’indagine dei Noe circa le condizioni di salute della popolazione lucana interviene, con una nota stampa, il Codacons.
“Se la documentazione acquisita dai Carabinieri del Noe dovesse dimostrare una presenza di tumori nel territorio lucano significativamente superiore alle media nazionale – si legge nel comunicato – sarà inevitabile una raffica di azioni risarcitorie da parte dei malati e dei parenti dei soggetti deceduti.
La nostra speranza è che non ci sia in Basilicata alcun incremento delle malattie respiratorie e dell’insorgenza di tumori – spiega il presidente Carlo Rienzi – ma se al contrario dalle indagini dovessero emergere dati allarmanti sul fronte della salute, e se sarà dimostrato un eventuale nesso con l’inquinamento del territorio, il Codacons, attraverso il proprio staff di medici e legali, avvierà una class action contro i soggetti che saranno ritenuti responsabili dei danni prodotti agli abitanti, per conto degli ammalati e dei loro parenti, finalizzata ad ottenere il risarcimento per i danni fisici e morali subiti”.