Si è concluso l’incontro in Regione Basilicato che ha affrontato le problematiche relative allo smaltimento delle acque di strato, presso gli impianti di Tecnoparco di Pisticci Scalo, provenienti dal Centro Oli di Viggiano.
Come annunciato nella mattinata, il Comune di Pisticci, rappresentato dal Sindaco Vito Di Trani, dall’Assessore alla’Ambiente Pasquale Grieco, dal legale Anio D’Angella e dal Dirigente Antonio Grieco, ha ribadito i concetti espressi più volte anteponendo la tutela della salute dei cittadini ad ogni altra considerazione. Massima cura quindi della salute umana, mettendo in conto anche la chiusura dei pozzi petroliferi e l’interdizione dello smaltimento dei reflui provenienti dal COV presso l’impianto di Pisticci Scalo come da richiesta formulata dal Sindaco di Pisticci.
Analoghe preoccupazioni sono state manifestate dal Comune di Ferrandina, presente con l’Assessore all’Ambiente, che ha condiviso la posizione del Comune di Pisticci.
L’ARPAB sostiene che le quantità e la natura di radionuclidi rilevate non costituiscono nessun pericolo per la salute umana ma i dubbi che continuano a persistere sono relativi alle quantità sversate nel tempo e agli effetti prodotti sull’ambiente. A tale proposito la Regione chiederà l’intervento dell’Istituto Superiore per la Ricerca e lo Studio Ambientale e dell’Istituto Superiore della Sanità per uno studio approfondito delle variabili che la complessità della situazione impone.
La riunione è aggiornata a martedì 25 novembre prossimo e nel frattempo saranno condotte altre indagini per meglio definire i termini della problematica relativa alle quantità di sostanze radioattive rilevate, con l’ausilio degli organismi citati.
Qualora le risultanze dovessero non convincere del tutto, il Presidente Marcello Pittella si è impegnato ad adottare le misure atte ad interdire lo smaltimento dei reflui derivanti dalle estrazioni petrolifere così come richiesto dal Comune di Pisticci.