Con una lettera indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, all’Assessore alla Salute, al Presidente del Consiglio Regionale, al Direttore Generale ASP e al Direttore del DEU 118, la Uil Funzione Pubblica e lo SMI chiedono l’individuazione delle zone carenti dell’Emergenza Sanitaria Territoriale.
“La UIL FPL e lo SMI – si legge in un comunicato – da tempo si sono poste tra gli obiettivi primari quello di mettere fine alla precarietà e alla disomogeneità dei rapporti di lavoro nel settore dell’emergenza-urgenza regionale, relativamente ai medici convenzionati che, a differenza dei colleghi medici strutturati, devono fare i conti con un’incertezza dilagante che si protrae da ben sedici anni. Questi ultimi svolgono lo stesso lavoro dei colleghi alle dipendenze, garantendo allo stesso modo un servizio essenziale ai cittadini. E’ necessario, quindi, valorizzare questo patrimonio di professionalità, riconoscendogli il pieno merito al lavoro e all’impegno quotidiano con la stabilizzazione e scongiurandone la migrazione che, in questi anni, ha generato un turnover selvaggio e una frustrante precarietà.
Dal 2004 ad oggi, l’Azienda Sanitaria, alla quale è attestato il Dipartimento di Emergenza Urgenza 118 (DEU), avrebbe dovuto procedere ben due volte all’anno (ovvero alla data del 1° marzo e del 1° settembre di ogni anno) alla verifica degli organici in dotazione ai servizi di emergenza territoriale, al fine di individuare gli incarichi vacanti da pubblicarsi ai fini della successiva copertura. Successivamente, individuata la vacanza di incarico, ne avrebbe dovuto dare comunicazione alla Regione per le procedure di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale.
In sedici anni tutto questo non è mai avvenuto! Pertanto, al fine di avviare i processi di stabilità nei rapporti di lavoro, si chiede l’immediata individuazione delle zone/ore carenti per l’emergenza sanitaria territoriale, per poter procedere successivamente all’assegnazione degli incarichi a tempo indeterminato nel Servizio di Emergenza Territoriale – 118, secondo le disposizioni del capo V dell’Accordo Collettivo Nazionale vigente.
I tempi entro cui l’iter procedurale dovrà concludersi non dovranno andare oltre il 15 settembre 2020, diversamente, le scriventi organizzazioni valuteranno ogni utile iniziativa a tutela dei suddetti lavoratori precari”.