“Succede a Bernalda, nel cosiddetto centro vaccinale situato presso l’auditorium comunale: nella stessa giornata ad una donna viene negata la 4^ dose di vaccino anti Covid, in quanto, a detta del personale (non) sanitario, la paziente, avendo già contratto il virus un anno prima ed effettuato 3 dosi di vaccino (l’ultima a gennaio 2022), non possiede i requisiti, e ad un uomo, guarito dal Covid 15 giorni prima, viene inoculata la 4^ dose senza che neanche gli venga chiesto se abbia mai contratto la malattia.”
E’ quanto si legge in una nota del gruppo di opposizione “Insieme-Bernalda è Metaponto” riguardo al centro vaccinale del comune di Bernalda.
“Sono i paradossi dell’era della pandemia, o forse solo superficialità, incompetenza ed approssimazione? Eppure quel Centro, che neanche figura tra gli hub vaccinali della regione, era stato fortemente voluto dal sindaco Tataranno e proprio “dietro casa”, ovvero nel locale comunale alle spalle del municipio, piuttosto che presso il distretto dove inizialmente era stato ubicato. In quel Centro il sindaco-medico, all’indomani della sua terza elezione, sostituendosi completamente all’ASM, aveva preso in carico le operazioni vaccinali, recandosi direttamente a Matera per ritirare le fiale di vaccino, reclutando personale volontario (?) e somministrando in prima persona i vaccini, mosso da un autentico desiderio di porre la sua professionalità al servizio della comunità di Bernalda. Prima i tamponi, poi i vaccini: un sindaco che può prendersi cura dei cittadini è una vera manna dal cielo!
Peccato che, dopo qualche settimana, il sindaco-salvatore scompariva dal palco del suo auditorium, lasciandolo nelle mani dei suoi uomini di fiducia, evidentemente incompetenti in materia sanitaria, vista la loro incapacità di comprendere il significato dell’ultima Circolare del Ministero della Salute che raccomanda la somministrazione della 4^ dose dopo almeno 120 giorni dall’ultima dose o infezione.”
“Peccato – continua la nota – che quella sala, dove ogni martedì l’allegra brigata inocula vaccini, ritorni poi alla sua destinazione originaria, ospitando eventi aperti alla cittadinanza come convegni, presentazioni di libri, concerti.
Certo, la comunità di Bernalda avrebbe meritato, a tutela della salute di tutti, un centro vaccinale in sicurezza sanitaria e regolarmente autorizzato, così come avrebbe meritato quella Casa di comunità mai ottenuta, da cui tanti cittadini avrebbero tratto benefici.
Questa breve storia triste – conclude – lascia l’amaro in bocca, tanto più che la donna, respinta una seconda volta dopo una settimana, ma solo perché dichiara spontaneamente di aver contratto il Covid un anno prima, dopo due giorni viene vaccinata all’Ospedale di Tinchi. Non sappiamo quali saranno gli effetti della vaccinazione sul paziente guarito da pochi giorni, ma siamo certi che il sindaco di Bernalda, di cui ben conosciamo le infinite doti di persuasione, saprà chiarirli a noi e a tutti i cittadini … soprattutto in questo periodo! “