“Convocherò riunioni presso il Dipartimento Ambiente e Territorio con cadenza ravvicinata a oltranza, fin quando ciascuno dei soggetti coinvolti non avrà fatto la sua parte. Dobbiamo unire gli sforzi ed agire in modo condiviso e puntuale se non vogliamo perdere i fondi stanziati a livello centrale”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente e Territorio,
Aldo Berlinguer, a margine della conferenza di servizi che si è tenuta a Roma per fare il punto sullo stato di attuazione dell’Accordo per la bonifica dei Siti di interesse nazionale,
sottoscritto a giugno scorso dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero dell’Ambiente, che prevede, tra l’altro, una serie di interventi per promuovere anche la riconversione industriale, la reindustrializzazione e la riqualificazione economica dei Sin della Basilicata.
Nell’ambito della riunione, i funzionari del Ministero hanno riscontrato evidenti ritardi negli adempimenti previsti all’interno dell’Accordo quadro rafforzato e del conseguente cronoprogramma di lavori.
“Adesso però – ha dichiarato Berlinguer – si cambia passo. Andremo avanti a tappe forzate fin quando tutti gli adempimenti non saranno completati”.
Già martedì scorso l’assessore aveva convocato i sindaci della Valbasento e di Tito in una riunione al Dipartimento Ambiente, per fare il punto sulle complesse questioni che hanno comportato il rallentamento dei progetti di bonifica.
Ma per Berlinguer ora bisogna andare avanti con determinazione.
“Entro il 24 febbraio – ha spiegato l’assessore – la Regione Basilicata presenterà un documento ricognitivo e un nuovo crono-programma delle fasi di attuazione degli interventi previsti dell’Accordo. Continueremo a riunire tutti gli enti pubblici interessati, tra cui Comuni, Province e Consorzi industriali, in una cabina di regia che ha già condiviso le strategie operative presentate ieri ai funzionari del Ministero”.
Verranno anche siglate apposite convenzioni con Ispra, Iss e Arpab, che hanno un ruolo di supporto per le azioni di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Via libera anche al protocollo che consentirà di semplificare le procedure per la caratterizzazione delle aree
appartenenti ai privati inserite nei territori Sin della Basilicata.
“Un progetto complesso – ha concluso l’assessore – che abbiamo il dovere di portare a compimento per la salute dei cittadini, la tutela dell’ambiente e il rilancio dell’economia industriale della Basilicata”.
“L’Accordo di Programma Quadro per la bonifica delle aree industriali di Tito e Valbasento costituisce un’enorme opportunità per lo sviluppo della nostra regione perché renderà possibili nuovi investimenti imprenditoriali oggi bloccati e consentirà al settore delle costruzioni di aprire nuovi cantieri”.
Con queste parole – si legge in un comunicato – Confapi Matera a settembre lanciò l’allarme per il rischio concreto di perdere i 46 milioni di euro stanziati per i 10 interventi di bonifica. Dopo la richiesta dell’Associazione, la proroga arrivò in extremis con la nuova dead line fissata a fine giugno 2014.
Il nulla di fatto della conferenza di servizi – prosegue la nota – ripropone il pericolo del de-finanziamento, allontanando le speranze di tutela ambientale del territorio a danno della salute umana, dell’occupazione e dei tentativi di sviluppo imprenditoriale delle due aree industriali.
Oltre all’interesse delle imprese ivi insediate e di quelle che vorrebbero insediarsi, Confapi evidenzia anche il danno per le aziende interessate alla realizzazione degli interventi di bonifica, di cui 6 previsti in Valbasento e 4 a Tito.
La preoccupazione è ancora maggiore se si tenga conto dei tempi tecnici necessari per assumere obbligazioni giuridicamente vincolanti da parte della Regione – come impone l’Accordo di Programma – le cui inefficienze finora destano stupore.
Di qui l’invito al presidente Pittella e all’assessore Berlinguer ad accelerare ogni procedura al fine di rispettare i tempi programmati. In proposito Confapi Matera ha chiesto che nei bandi di gara si tenga conto delle dimensioni e delle caratteristiche delle imprese locali e, inoltre, che ci sia garanzia di massima trasparenza.
“Purtroppo – precisa il presidente Enzo Acito – la ristrettezza dei tempi rende ormai necessaria un’ulteriore proroga dei termini perché siamo preoccupati che le procedure di affidamento dei lavori potrebbero adottare sistemi di gara, quantunque di evidenza pubblica, con tempi ridotti ai minimi previsti dalle norme e con la definizione di parametri di valutazione pericolosamente discrezionali”.
“Saremo vigili nella valutazione del corretto rispetto del codice degli appalti per evitare che eventuali ricorsi, per l’affidamento dei lavori, possano costituire un ulteriore e definitivo aggravio a carico del sistema delle imprese ubicate nelle aree industriali e, in generale, del sistema economico della regione”.