Al 16 maggio scorso, secondo le quotazioni Ismea, nel Metapontino le pesche a polpa gialla – con le operazioni di raccolta ancora circoscritte all’areale metapontino e le prime quote nazionali di prodotto in pieno campo – sono di 0,78 centesimi/kg (raccolta a carico del produttore) con una diminuzione del 22,5% delle quotazioni medie di avvio stagione 2016. Quotazioni sempre basse per le nettarine (0,85 centesimi/kg) e per le albicocche (1,05 euro/kg).
A riferirlo è la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori sottolineando che l’offerta sebbene in aumento è risultata ancora contenuta ed avviata sui mercati non ha ottenuto particolare riscontro da parte della domanda.
“In tale contesto – si legge in una nota della Cia – le contrattazioni concluse si sono svolte sulla base di prezzi cedenti. Più fluido invece è apparso il collocamento per le prime quote di nettarine precoci oggetto di maggior attenzione da parte della domanda. Tuttavia i prezzi si sono attestati su valori inferiori all’esordio della scorsa campagna. Nello specifico, è proseguita nelle zone precoci del metapontino la raccolta delle albicocche con gli ultimi quantitativi di Mogandor e le prime quote di varietà Cot. Il prodotto che nel complesso ha continuato a mostrare un adeguato profilo qualitativo avviata sui mercati è stata oggetto di una modesta richiesta.
I prezzi nel complesso hanno mostrato un incremento da imputare esclusivamente all’ingresso sui mercati delle varietà Cot le cui quotazioni si sono attestate su valori superiori alle varietà già presenti. Anche la campagna delle fragole – riferisce la Cia citando i dati Ismea – registra prezzi bassi per i produttori che riescono a spuntare sui mercati del Metapontino (al 16 maggio scorso) euro 1,65 al kg per la Candonga (-5,7% nell’ultima settimana) ed euro 1,05 al kg per il prodotto comune (-16% nell’ultima settimana).
Nicola Serio, presidente regionale Cia, sottolinea che le produzioni di pesche e nettarine raccolte nel 2016 in Italia hanno evidenziato un calo del 10% rispetto all’anno precedente (poco più di 1.260.000 tonnellate complessive a livello di specie), presentando un livello inferiore rispetto alla media del precedente triennio di circa 15 punti percentuali.
Tutte le aree produttive nazionali hanno visto volumi inferiori sia per pesche che per nettarine, con una riduzione marcata in particolare nel Sud Italia. Il valore complessivo di denaro annuo che pesche e nettarine muovono – aggiunge – è di 2 miliardi circa per due produzioni d’eccellenza del Metapontino che da sole rappresentano il 59% della PLV generata da frutta estiva con un “giro d’affari” di oltre 4 milioni di euro e con un incremento del 13,5% rispetto allo scorso anno. Intanto – dice Serio – si sta verificando quello che anticipava la CIA con i suoi report durante la recente conferenza economica di Bologna: l’agroalimentare vale il 15% del Pil e registra record oltreconfine, però non riconosce ai produttori la giusta remunerazione. Di qui il nostro progetto del “Network dei Valori” con “Reti d’impresa territoriali” capaci di mettere in trasparenza l’intero processo di filiera che porta i prodotti agricoli e alimentari locali dal campo al consumatore; bisogna fare aggregazione per programmare, contrattualizzare e garantire al produttore prezzi minimi di listino. Per il fresco, soprattutto su albicocche e frutta estiva in genere, l’agricoltore deve fare i conti con il problema della facile e veloce deperibilità dei prodotti, un vero cappio al collo che si stringe giocando anche sulle anticipazioni sostenute per arrivare a produzione favorendo speculatori di un mercato sempre più globale”.