“Le preoccupazioni dei produttori di fragole del Metapontino per le scarse produzioni dovute alla stagione anomala segnata da improvvisi cali di temperatura notturna sono amplificate dai furti che si sono verificati da tempo e sono stati intensificati negli ultimi giorni”.
Lo si legge in una nota della Cia provinciale di Matera, che sollecita controlli adeguati da parte delle forze dell’ordine “perché l’ “oro rosso” del Metapontino non diventi l’affare della criminalità che può contare sull’alta remuneratività della fragola di questo comprensorio nota ai mercati e ai consumatori non solo italiani. Oggi diventa più lucroso rubare un quintale di fragole piuttosto che altro genere di prodotto anche non alimentare”.
La Cia di Matera, nella nota, evidenzia che “soprattutto le gelate notturne con la temperatura che ha raggiunto i meno 5 gradi hanno bloccato la maturazione delle fragole provocando per ora una produzione che non riesce a far fronte alle richieste di mercato.
Le quotazioni del periodo di Pasqua – sino a 10 euro al kg – e le attuali stabilizzate tra 3-4 euro al kg sono l’unico elemento positivo per i fragolicoltori specie della Candonga e delle qualità più pregiate. Ma per chi ha investito in media tra i 50 e i 60mila euro ad ettaro, il furto di decine di quintali di prodotto ha l’effetto di un’autentica “mazzata”.
Le prospettive per i produttori di fragole – continua la nota – sono rivolte alle prossime settimane con la ripresa delle coltivazioni e si spera delle quotazioni. Ma – dicono i dirigenti della Cia di Matera – non si costringano gli imprenditori agricoli del Metapontino ad organizzare le ronde e a passare la notte sui campi per difendere il proprio reddito. Un altro compito delle forze dell’ordine è sicuramente quello dell’accertamento dei canali di vendita delle fragole rubate che finiscono comunque sui mercati, evidentemente attraverso una rete ben organizzata che va pertanto stroncata”.