Venerdì 9 aprile, dalle 10 alle 13, è in programma un presidio davanti allo stabilimento Greenswitch, in località Macchia di Ferrandina (MT), per chiedere un reale e concreto rilancio della Valbasento, “fondamentale per invertire gli indicatori socio-economici e occupazionali della Basilicata, aggravati dagli effetti della pandemia”, spiegano in una nota i segretari generali Summa, Gambardella e Tortorelli. Sarà presente anche una delegazione dei sindaci dalla zona che da tempo sollecitano, insieme al sindacato, la bonifica dei siti inquinati (emblematico il caso della ex Materit) e provvedimenti per attrarre investimenti e creare posti di lavoro.
La mobilitazione generale da Cgil, Cisl e Uil scaturisce dall’insoddisfazione per “la mancanza di confronto e di dialettica con la giunta regionale sui temi dello sviluppo e del lavoro”. I sindacati rivendicano “la definizione di un documento programmatico che indichi gli orientamenti e le priorità per il futuro della Basilicata”. Così, la scelta della Valbasento quale seconda tappa della mobilitazione assume il carattere del paradigma di una generale e perdurante situazione di crisi che era precedente alla pandemia – è la tesi dei sindacati – e che la pandemia ha esasperato.
“Ci mobilitiamo per ridare impulso a quest’area che per anni ha rappresentato un’importante realtà produttiva e un traino per l’intera economia regionale”, tuttavia, spiegano Summa, Gambardella e Tortorelli, “sono necessarie decisioni chiare e trasparenti da parte dei governi regionale e nazionale poiché questo è il momento più opportuno in considerazione dei massicci interventi europei di sostegno attraverso il Next Generation EU e la nuova programma dei fondi strutturali 2021-2027”.
Quattro le priorità che Cgil, Cisl e Uil indicano alla giunta regionale per il rilancio della Valbasento: primo, ridurre notevolmente l’aggravio dei costi per il trasporto delle merci; secondo, costruire un accordo tra istituzioni, parti sindacali e datoriali; terzo, realizzare la ZES e la conseguente Zona Franca Doganale; quarto, bonificare i siti di interesse nazionale della Valbasento e di Tito nel rispetto dell’accordo quadro sottoscritto nel 2013.
“Chiederemo alla Regione Basilicata di attivarsi con senso di responsabilità affinché non venga persa questa ennesima e probabilmente ultima occasione di rilancio produttivo e occupazionale di un territorio che ha espresso e può esprimere ancora tanto in termini di professionalità e di cultura industriale”, concludono Summa, Gambardella e Tortorelli.