La Polizia di Stato ha individuato l’uomo che venerdì scorso ha rapinato 1.500 euro in una banca di Scanzano Jonico: messo alle strette dagli indizi schiaccianti che portavano a lui, ha confessato di essere l’autore del crimine.
I risultati della brillante operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì mattina dal Responsabile dell’Ufficio Stampa della Questura Vice Questore Aggiunto Luisa Fasano e dal Dirigente del Commissariato di Policoro Vice Questore Aggiunto Domenico Cirelli.
Dopo la rapina, il suindicato Commissariato ha avviato immediatamente l’attività investigativa per dare una risposta pronta alla comunità locale. L’episodio criminale, infatti, aveva riscosso una notevole attenzione mediatica destando non poco allarme sociale.
Grazie alle informazioni acquisite da una testimone, che aveva visto una Seat Ibiza di colore grigio a ridosso dell’istituto bancario allontanarsi subito dopo il colpo, gli investigatori del Commissariato hanno prontamente cominciato a visionare le registrazioni video riprese dalle telecamere esistenti nei dintorni con la speranza di “beccare” l’auto in questione.
L’intuizione è giusta: la telecamera sistemata nei pressi di un distributore di carburanti all’incrocio con via Leopardi ha rilevato il passaggio dell’auto in questione.
Altri particolari in possesso degli operatori sono: forma e colore particolari dei cerchi della macchina e il fatto che la rapina fosse stata compiuta con modalità che non facevano pensare a un professionista del crimine.
Il rapinatore, con il volto travisato, si era servito di un cutter per minacciare il cassiere e aveva indosso un giubbetto azzurro con la pubblicità di una nota carrozzeria della città jonica.
Tutti questi elementi sono serviti agli investigatori, che conoscono bene il territorio, per restringere sempre più il cerchio dei soggetti sospetti, fino a soffermarsi su un 32enne del posto, che già in passato si era reso responsabile di un paio di episodi predatori.
Gli uomini del Commissariato si sono portati a casa dell’uomo con l’intento di procedere ad una perquisizione.
Ma non ce n’è stato bisogno. Di fronte ai poliziotti e agli elementi indiziari raccolti contro di lui, il giovane è scoppiato in lacrime per poi rendere completa confessione del misfatto compiuto.
Ha condotto gli agenti dove aveva nascosto scarpe, pantaloni e giubbetto indossati per compiere la rapina e ha spiegato di essere stato costretto a quell’azione estrema mosso dalla disperazione, perché schiacciato dai debiti e in cerca di una qualsiasi soluzione per tirare avanti.
L’uomo aveva un disperato bisogno di denaro per pagare bollette e spese mediche per curare la figlioletta in tenera età e non è riuscito a trovare altra soluzione se non quella di rivolgersi al cassiere della banca impugnando un cutter.
La somma rapinata è invece sparita completamente, utilizzata dall’uomo per effettuare i vari pagamenti, di cui ha dato conto in maniera puntuale e dettagliata.
Proprio per il suo atteggiamento collaborativo, che ha fatto venir meno le esigenze cautelari per procedere immediatamente all’arresto, il soggetto è stato solo segnalato all’Autorità Giudiziaria, che valuterà la sua posizione in ordine ai provvedimenti da adottare a suo carico.
Questura di Matera