“Nonostante le numerose criticità del provvedimento del Dipartimento Salute sulla riapertura delle strutture della specialistica ambulatoriale, i laboratori di analisi e le strutture associate ad Anisap Basilicata, che non hanno mai chiuso anche nella fase di emergenza sanitaria più acuta, continueranno a svolgere il proprio compito al servizio dell’utenza e delle comunità territoriali, sollecitando la Regione a mettere in campo azioni e misure che ne favoriscano l’attività, soprattutto per i pazienti no-Covid. Lo ha deciso l’assemblea dei titolari di Laboratori e strutture aderenti ad Anisap convocati in video conferenza dal presidente Roberto Cicchetti, con la partecipazione del vice presidente nazionale (con delega al Mezzogiorno) Antonio Flovilla”.
Lo si legge in un comunicato dell’Anisap Basilicata.
“Cicchetti – prosegue la nota – ha evidenziato che in un panorama di oggettiva e grande difficoltà le strutture sanitarie accreditate di Basilicata non hanno mai cessato di dare un contributo importante per la prevenzione del contagio e per la salute dei cittadini. Con risorse e mezzi propri i titolari hanno assicurato un servizio eccellente verso quei cittadini-pazienti che hanno necessità di eseguire prestazioni sanitarie. In particolare le strutture associate Anisap hanno operato e continuano a farlo nel silenzio e lontani da polemiche sterili, consapevoli del grande valore che il proprio lavoro riveste, sia in termini di assistenza sanitaria verso il cittadino contribuendo in modo significativo a dare sicurezza di cure a categorie di pazienti con maggiori elementi di criticità, sia come strumento diagnostico a supporto di chi i pazienti li deve curare ovvero i MMG e Specialisti Ospedalieri.
Nell’assemblea sono emerse criticità riferite al provvedimento del Dipartimento Salute e non superate dalla successiva lettera di precisazioni del direttore generale riferite quasi del tutto alle strutture di fisioterapia e riabilitazione. In particolare, l’attenzione è rivolta agli adempimenti richiesti, considerati dagli associati all’Anisap, di gran lunga superiori e impegnativi rispetto a quelli in uso ad oggi in piena emergenza, considerato gli ottimi risultati conseguiti dalla strategia regionale adottata per il contenimento della diffusione del virus. Alcuni elementi critici: l’autocertificazione richiesta al titolare della struttura che risulta ampia e vincolante sul piano civile e penale; l’inutilità della raccolta della copia dell’autocertificazione dei cittadini che posseggono già la prescrizione medica; le procedure di sanificazione, straordinaria, preliminare e periodica, per le quali servirebbe sapere gli standard minimi in termini di periodicità e modalità tecniche e possibilmente a carico di chi in termini di costi. C’è poi la carenza di dispositivi di protezione individuale che non va sottovalutata: DPI e agenti di sanificazione per il personale e per gli utenti eventualmente sprovvisti, Camici e mezzi di protezione monouso. Un aspetto particolarmente delicato che meriterebbe un approfondimento in termini di procedure di reperimento e costi da sostenere, atteso che il servizio è svolto per conto del SSR con un contratto stipulato alle condizioni pre-Covid 19.
Quanto ai tamponi/screening agli operatori: discutibile – a giudizio di Anisap – sono l’utilità e la procedura, nonché il ritardo con cui verrà effettuato tenuto conto che si richiede come adempimento preliminare alla riapertura dell’11 maggio da autocertificare. Atteso che il tampone fa la fotografia al momento, trattandosi di un test diagnostico sulla condizione del soggetto in quel momento, che avrebbe maggior significato se inserito nel contesto di un piano di monitoraggio periodico. Al di fuori di questa impostazione la sua utilità si limiterebbe ad una valutazione che esaurisce il suo valore nel momento in cui lo si effettua, rendendo evidentemente più utili i test sierologici eseguiti nel tempo e/o un abbinamento.
Nel rinnovare la piena disponibilità ad intensificare la propria attività in sinergia con il SSR l’Anisap farà avere al Dipartimento Salute e ad Asp ed Asm un documento dettagliato contenente tutte le criticità rilevate e le proposte per il loro superamento”.