La giunta regionale della Basilicata “non solo non taglia i contributi, ma recupera anche i fondi per il pregresso”.
Lo sostiene il Dipartimento alla Salute della Regione Basilicata, replicando a una nota congiunta dell’assessore al comune di Policoro Albanese e al consigliere provinciale Modarelli secondo i quali l’esecutivo regionale “boccia gli aiuti a talassemici, nefropatici ed emofili per risanare i debiti di alcuni Comuni lucani”. “Al 31 dicembre 2014 – spiegano dal Dipartimento – il debito accumulato dalla Regione Basilicata nei confronti degli assistiti ammontava ad oltre sei milioni di euro: oltre al mancato trasferimento delle risorse statali relative alle competenze 2014 risultavano ancora da trasferire i fondi necessari ad erogare il contributo relativo agli ultimi mesi del 2013.
L’art. 21 della legge regionale n. 5 del 2015 ha stanziato le risorse necessarie per assicurare la copertura finanziaria del debito pregresso (anni 2013 e 2014) e degli oneri di competenza del triennio 2015-2017. Le risorse stanziate nel 2015 e destinate alla copertura dei debiti pregressi maturati nel biennio 2013-2014 sono pari a circa 4 milioni e 870 mila euro (e trovano copertura per 2 milioni e 500 mila euro a valere sullo stanziamento riveniente dalla Missione 12 programma 04; per 2 milioni e 370 mila euro apportando variazioni in termini di competenza e di cassa sul bilancio di previsione 2015 ed in termini di competenza sul bilancio pluriennale 2015-2017, esercizi 2016 e 2017).
Per quanto riguarda invece gli oneri di competenza del triennio 2015-2017 sono stati stanziati 2 milioni e 500 mila euro per il 2015, 3 milioni di euro per il 2016 e circa 5 milioni e 500 mila euro per l’anno 2017 (a valere sulla Missione 12 Programma 04). L’art. 21 della legge regionale n. 5 del 2015, inoltre – spiegano dal Dipartimento – ha modificato la platea dei beneficiari, stabilendo che a decorrere dall’anno 2015 le provvidenze economiche possono essere erogate agli assistiti aventi un Isee di euro 14 mila, per un importo di 240 euro mensili; agli assistiti con un Isee compreso fra euro 14.001 ed euro 21 mila, per un importo di 120 euro mensili; e che ai pazienti che effettuano dialisi domiciliari viene corrisposto un contributo aggiuntivo pari a 150 euro mensili, fermo restando il tetto massimo Isee.
Occorre precisare che fino al 31 dicembre 2014 il contributo era erogato indipendentemente dalla situazione economica degli assistiti. In sostanza – conclude il Dipartimento – da un lato il contributo è stato associato alla situazione economica degli assistiti e dall’altro si sono trovate le risorse necessarie per assicurare l’effettiva copertura finanziaria non solo delle spettanze di competenza per il triennio 2015-2017, ma anche dei debiti pregressi”.
Foto internet