L’Anci Basilicata e il Coordinamento Piccoli Comuni diretto dal Sindaco di Rapone Felicetta Lorenzo, d’intesa con il Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza della Basilicata, hanno avviato una ricognizione dei dati relativi alle strutture scolastiche dei comuni lucani per elaborare un progetto da presentare al Ministero dell’Istruzione tramite l’Ufficio Scolastico Regionale e alla Regione Basilicata finalizzato alla riapertura a settembre 2020 delle scuole dell’obbligo, primarie e secondarie di primo grado (ex elementari e medie).
“Il colpo inferto alla scuola dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 – si legge in un comunicato dell’Anci Basilicata – rischia di condizionare negativamente e per un tempo imprevedibile la parte più vulnerabile della nostra comunità: bambine e bambini, ragazze e ragazzi in età scolare.
La didattica a distanza, che si sta praticando grazie all’impegno del sistema scolastico e all’insostituibile e preziosa funzione dei docenti non è procrastinabile a lungo senza mettere in conto conseguenze dannose. La scuola non è solo trasferimento di nozioni e informazioni ma è luogo della socialità e dell’esperienza formativa a tutto tondo.
Abbiamo il dovere di restituire socialità e condivisione a bambini e famiglie, letteralmente provati da mesi di isolamento forzato, frenando l’evidente impoverimento che stanno subendo e consentendo ai genitori, madri in particolare, di poter tornare alla loro vita lavorativa attiva e ad una normale vita familiare.Il progetto si rivolge a coloro, bambini e ragazzi, che hanno maggiore necessità di una didattica in presenza, vuoi per l’indubbia esigenza di socialità e condivisione, proprie della fase di crescita, che per la parziale autonomia associata alla tenera età. La proposta nasce dalla valutazione di due fattori caratteristici della Basilicatache si prestano più agevolmente alla sua realizzazione: basso indice di incidenza dei contagi Covid-19 in tutta la regione e bassa densità di abitanti di gran parte dei comuni che sono dotati di edifici scolastici sovradimensionati (considerato che negli anni hanno visto ridursi gli alunni, mediamente, di oltre il 50%, a causa del progressivo spopolamento e della forte denatalità).
Si tratta di scuole che, grazie agli investimenti europei, statali, regionali, comunali sono già pronte e riqualificate sia per quanto riguarda ilmiglioramento e adeguamento sismico, sia per l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’efficientamento energetico, il rafforzamento degli spazi per il prolungamento dei tempi scolastici e delle attività extrascolastiche, ludiche e sportive. Si tratta di scuole con classi ampie molte delle quali vuote e che solitamente ospitano massimo 10 alunni ognuna, spesso frutto di pluriclassi. Considerate le attuali misure di tutela e distanziamento poste dal Governo, si potrebbero evitare le pluriclassi, con il numero di alunni previsto in ogni classe. A ciò si aggiungono ulteriori strutture scolastiche-educative-ludiche-sportive di cui i Piccoli Comuni Lucani dispongono (Scuole, Palestre, impianti Sportivi, Musei, centri di aggregazione…), che possono arricchire l’offerta di spazi necessari in questa fase così delicata.I Comuni intendono fare la loro parte e sono disponibili a garantire, nellamassima sicurezza e secondo i protocolli che saranno indicati, tutti i servizi necessari. La scuola per parte sua dovrà dotarsi di ulteriori risorse umane necessarie alla nuova organizzazione, e sarà quindi l’occasione per un rilancio straordinario dei servizi scolastici e dell’educazione. Non abbiamo molto tempo, ma questa proposta può essere per tutti un’opportunità oltre che un atto di coraggio guardando ad un futuro migliore, un futuro che deve iniziare ripartendo proprio dai più piccoli”.