L’assessore regionale Francesco Cupparo ritira le dimissioni

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L’assessore regionale alle Attività Produttive Francesco Cupparo ha ritirato le dimissioni.

La decisione, annunciata attraverso un comunicato stampa, è stata presa martedì sera dopo l’incontro di maggioranza tenutosi nella sala Verrastro a cui hanno partecipato, assieme al governatore Vito Bardi, gli assessori e i consiglieri regionali di centrodestra.

Durante l’incontro si è discusso del particolare momento politico e delle prossime scadenze amministrative.

“Da parte di tutti i presenti- si legge in una nota – è stata espressa la fiducia nell’operato della giunta e nel lavoro sin qui fatto. I consiglieri regionali hanno plaudito al metodo di ampio e costante confronto con il presidente della giunta, anche a seguito delle interlocuzioni con i segretari regionali. Il presidente Bardi ha ricordato a tutti la necessità di continuare nel progetto di riforma che anima il centrodestra in Basilicata”.

“La rinnovata fiducia espressa da tutti gli esponenti politici della maggioranza al Presidente Bardi e all’intera Giunta, insieme al franco confronto che si è registrato – sottolinea Cupparo – rispondono alle esigenze di  chiarezza e lealtà che avevo posto rimettendo l’incarico nelle mani del Presidente. Ringrazio il Presidente Bardi che sin dal primo momento mi ha espresso fiducia e i consiglieri per gli attestati di stima che ho ricevuto e le riflessioni fatte che sono motivi sufficienti a rasserenare il clima politico ed istituzionale. Ringrazio i numerosi cittadini che in questi giorni mi hanno espresso parole di incoraggiamento che rappresentano per me la più genuina e diretta testimonianza di riconoscimento del lavoro finora svolto.

Ritorno pertanto al mio impegno,  secondo l’incarico che mi è stato affidato, con uno slancio più forte con la volontà di risolvere le emergenze e le problematiche in atto e con lo spirito di servizio delle nostre comunità che mi ha ispirato dal primo giorno da assessore”.

Cupparo aveva rassegnato le dimissioni lo scorso 23 gennaio a seguito della mancata approvazione, da parte del consiglio regionale, del disegno di legge sulla costituzione di un Consorzio unico regionale.

 

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