“È un pugno alla coscienza della Basilicata quella lapide senza una data di morte posta nel cimitero di Policoro”.
Inizia con queste parole il comunicato stampa di “Libera Basilicata”, scritto in occasione dell’anniversario della scomparsa di Mario Milione, il giovane policorese ritrovato carbonizzato nella sua automobile il 19 ottobre del 2004.
“Uno dei tanti schiaffi in faccia ad una regione nella quale ci sono ancora tante, troppe famiglie in attesa di una verità e di una giustizia – prosegue la nota di don Marcello Cozzi, presidente di “Libera Basilicata” – Quando quel 15 ottobre del 2004 si persero le tracce di Mario Milione il buio calò soltanto tra i suoi familiari; quello stesso buio che li ha accompagnati nella solitudine con la quale hanno vissuto questa storia dal momento in cui ritrovarono il corpo carbonizzato, il 19 ottobre, fino ad oggi che ancora nessuno ha saputo dire loro quando effettivamente è morto Mario”.
“Ma chi lo ha ammazzato? – si chiede ancora “Libera” – Perché è stato ucciso? Quando è stato ucciso?
È stato davvero ucciso lì dove fu ritrovato il corpo?
E ancora: perché in Basilicata si è sempre costretti ad elemosinare verità e giustizia?
Pagheranno coloro che hanno ucciso Mario?
Pagheranno coloro che non hanno mai saputo restituire la verità alla famiglia Milione?
Nell’ennesimo anniversario di questo omicidio senza una data – conclude don Marcello Cozzi – chiediamo con forza che le indagini vengano riaperte e che da Taranto passino alla Procura di Matera.
Si tratta di restituire dignità a Mario, giustizia alla sua famiglia e un pezzo di verità ad un’intera regione alla quale la verità troppe volte le è stata rubata”.