Sarà inaugurata lunedì 30 marzo alle ore 10 a Tinchi la nuova Rems di Basilicata, residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, chiamata a sostituire gli ospedali psichiatrici giudiziari e a garantire agli ospiti le certezze di un luogo “aperto” e destinato al possibile recupero alla piena compatibilità sociale.
All’inaugurazione è prevista la partecipazione del presidente della Regione Marcello Pittella, dell’assessore alla Sanità Flavia Franconi, del presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza nonché del presidente del Tribunale di sorveglianza di Potenza Gabriele Donatiello, del sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e dei viceministri agli Interni, Filippo Bubbico, e alla Giustizia, Enrico Costa.
I saluti iniziali sono affidati al sindaco di Pisticci Vito Di Trani ed al Direttore Generale della Asm Pietro Quinto.
La Basilicata è l’unica regione meridionale ad aver rispettato la tabella di marcia avviata dal decreto legge n. 211 del 2011 sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) e loro riconversione in R.e.m.s., residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza.
Sembrano freddi acronimi ma dietro c’è un radicale cambio di paradigma nel recupero e nel reinserimento sociale di una particolare categoria di criminali, quelli con problemi psichiatrici più o meno gravi che ne impediscono la reclusione in carcere, ma impongono al tempo stesso di sottoporli a particolari misure di sicurezza.
Per decenni il problema è stato affrontato con strutture che tradivano l’approccio disattento e marginale della questione. Luoghi di reclusione o poco meno, da cui riemergere era una vana speranza.
Con le Rems la visione è opposta. Il malato criminale è, come deve, al centro di un articolato processo di recupero che lo vede coinvolto -sotto la costante vigilanza del magistrato di sorveglianza- in progetti di riabilitazione e terapia che si svolgono dentro e in certi casi fuori dalla struttura. Una rivoluzione.
Appena delineate le competenze regionali con il passaggio alle Asl della gestione delle Rems, il presidente Pittella ha subito spinto verso l’istituzione di una residenza individuata a Tinchi. La Azienda Sanitaria di Matera, con il supporto finanziario della Regione e il coordinamento dell’assessore regionale alla Sanità, Flavia Franconi, ha realizzato in soli 100 giorni una residenza che interpreta appieno lo spirito delle Rems: struttura moderna, super sicura per la salute e l’incolumità dei suoi ospiti.
La Rems di Pisticci è l’ex casa mandamentale della zona. È stata concessa in comodato d’uso alla Asm dal Comune di Pisticci e potrà ospitare sino a 10 pazienti. Con la Regione Calabria la Basilicata ha già stipulato uno specifico accordo per accogliere a Pisticci i suoi pazienti sottoposti a misure di sicurezza.
I lavori sono costati circa 1 milione di euro per il recupero strutturale e funzionale e 350 mila euro per arredi e tecnologie. Il tutto completato in appena 100 giorni, rara avis dei tempi biblici italiani. Si tratta di ben 1000 metri quadrati di spazi interni, oltre a 500 mq di giardino e 1300 di spazi esterni e parcheggi.
Un edificio totalmente ecocompatibile con ben 10 kilowatt di fotovoltaico, svariati pannelli solari per l’acqua calda sanitaria e coibentazione esterna per migliorarne l’efficienza energetica.
Ma la vera differenza rispetto agli ex ospedali giudiziari è nascosta fra i muri, dove sono stati applicati sistemi protettivi e di benessere all’avanguardia. Dalle prevedibili pareti rivestite che non consentono atti di autolesionismo, alla totale assenza di caloriferi, passando per l’installazione di videoproiettori in ogni stanza, fino alla cromoterapia. Ed in più, proprio perché la Rems non vuole essere un ospedale per criminali incurabili, un braccialetto di geo localizzazione per ogni paziente autorizzato a svolgere attività all’esterno nell’ambito dei progetti di recupero e reinserimento.
Già. La sfida più difficile: recuperare queste persone, che a volte si sono macchiate di gravissimi reati contro la persona, per portarle a vivere con e fra la gente.
A questo scopo la Asm e la Regione hanno messo su una vera e propria struttura di missione: 2 psichiatri, 1 psicologo, 1 assistente sociale e altro personale di supporto per pazienti che non devono essere, letteralmente, parcheggiati, in attesa di scontare la misura di sicurezza e di cui prima o poi qualcuno, leggendo di tanto in tanto diagnosi affastellate in un fascicolo, deciderà le sorti.
“Il nostro primo obiettivo -dichiara Pietro Quinto, direttore generale della Asm, prima nel realizzare una Rems al Sud- è curare e ridare dignità a questi pazienti. La residenza di Pisticci si candida a diventare una struttura in grado di rispondere non solo ad un preciso obbligo di legge, come grazie al sostegno del Presidente Pittella siamo riusciti a fare in tempi record, ma buona prassi nel panorama italiano quanto a efficienza della struttura e capacità di favorire il reinserimento sociale di questo particolarissimo paziente”.
Difatti la residenza, spiega il Direttore Quinto, vuole aprirsi all’esterno, vuole curare e riabilitare, attraverso la continua interazione degli operatori con il mondo esterno, le associazioni di volontariato e quanti vorranno contribuire a progetti di terapia e riabilitazione. Il tutto, come sempre, sotto la vigilanza e previa autorizzazione del magistrato di Sorveglianza.