“La deliberazione di Giunta n. 1742 del 29 dicembre scorso con la quale si autorizza l’Asm ad utilizzare le economie derivanti dal piano investimenti per completare il programma di innovazione tecnologica del Presidio Ospedaliero di Policoro, con una spesa di poco superiore agli 84 milioni di euro, deve essere considerata solo un passo avanti verso il potenziamento di servizi e prestazioni dell’ospedale di Policoro che necessitano di ben altri e sostanziosi interventi”.
Lo evidenzia il consigliere regionale del Pdl-Fi Paolo Castelluccio aggiungendo che ”le azioni previste riguardano l’acquisto di apparecchiature per esame doppler, lavori di ristrutturazione degli edifici sanitari ed aziendali, lavori integrativi Psa e Rm del P.o., l’attuazione del progetto Alba. In sostanza, per ora, si punta a ripristinare la funzionalità di attrezzature fuori uso e le prestazioni-attività sospese garantendo qualità dei servizi e standard di sicurezza”.
“E’ dunque evidente – aggiunge – che le problematiche della struttura ospedaliera del Metapontino, come è stato evidenziato nella scorsa stagione estiva, necessitano di risorse finanziarie più cospicue e di interventi più consistenti. Si tratta, pregiudizialmente, di superare la sottovalutazione del ruolo e delle funzioni dell’ospedale che richiede provvedimenti molto più significativi come questi in programma e quelli realizzati lo scorso anno (il riferimento è ai cosiddetti collegamenti verticali per agevolare i servizi di spostamento di personale, degenti e merci), superando quelle che lo stesso assessore e i dirigenti dell’Asm sono costretti a riconoscere rappresentano antiche difficoltà”.
“Alle visite periodiche e formali dell’assessore Franconi – afferma Castelluccio – va dato seguito con progetti e programmi che tengano conto delle sollecitazioni del personale, dei sindacati di categoria, dell’amministrazione comunale e dei consiglieri regionali. In discussione non è il lavoro di Asm e funzionari e dirigenti amministrativi e sanitari dell’ospedale. Piuttosto sono le politiche che la Regione intende assumere per l’ospedale al servizio di una delle più popolose città della Basilicata per numero di residenti che sommato a quello dell’utenza comprensoriale è di fatto dopo il San Carlo a Potenza e l’ospedale di Matera il terzo polo ospedaliero lucano”.
“Nella stagione estiva – conclude – è l’unico presidio della salute per circa 100mila turisti e pensare di spostare infermieri da altri ospedali è solo un palliativo”.