L’Associazione Nazionale Archeologi si associa al grido di allarme lanciato dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Basilicata per la drammatica situazione del parco archeologico dell’area urbana di Metaponto, totalmente sommerso da acque, fango e detriti.
“Le piogge abbondanti dei giorni passati e lo straripamento delle acque del fiume Bradano” spiega Ada Preite, segretario della sezione Ana Basilicata “hanno provocato l’inondazione dell’intera area.
Oggi restano visibili solo gli alzati di restauro del Tempio di Hera e dell’Ekklesiasterion/Teatro, mentre totalmente sommersi dalle acque sono i resti di tutti gli altri edifici pubblici, quali i templi di Apollo Lykaios, di Artemis e di Atena, e dei quartieri abitativi e produttivi.
Un disastro che si ripete per la terza volta in circa cinque anni!”
“E’ inaccettabile” afferma Salvo Barrano, presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi – “l’atteggiamento di indifferenza delle autorità nei confronti delle problematiche relative alla messa in sicurezza del territorio e alla salvaguardia del patrimonio archeologico di Metaponto, colonia achea tra le più importanti della Magna Grecia e bene culturale comunitario, che in quanto tale dovrebbe essere adeguatamente curato e difeso da tutti.
Dopo il caso del parco archeologico di Sibari, in Calabria, anche in questo caso il patrimonio archeologico viene esposto a speculazioni e degrado, per essere considerato patrimonio di second’ordine da curare in emergenza.”