La Cgil di Matera, avendo aderito alla mobilitazione lanciata dal movimento «Fridays for future», parteciperà allo sciopero globale e le manifestazioni nella giornata di venerdì 27 settembre, organizzato dalla Rete degli studenti Medi della Provincia di Matera.
“Di fronte all’emergenza climatica che sta cambiando il mondo in peggio – si legge in una nota – le nuove generazioni ci chiamano indicandoci la via della mobilitazione generale per arrestare un processo che potrebbe avere conseguenze terribili.
La Cgil di Matera parteciperà con la propria delegazione per intraprendere un cammino che reclama un futuro di vita e non di sopravvivenza. Le crisi ambientali e del lavoro sono cresciute con questo modello di sviluppo che brucia ambiente e diritti delle persone.
In Piazza per chiedere un netto e immediato cambio di rotta dei governi per affrontare il cambiamento climatico in atto e limitare il più possibile i danni.
Si tratta di una battaglia difficilissima ma decisiva e cruciale che mette in relazione la lotta per la giustizia sociale e quella per il cambiamento climatico – e insieme la difesa dei diritti umani e sociali – sono intrecciate e lo saranno sempre di più perché, se è vero che la crisi ambientale colpirà tutti, è vero che chi ha più soldi può comunque proteggersi di più, o migrare in un posto migliore.
E’ fondamentale mettere al centro la decarbonizzazione e la “giustizia climatica” affinchè l’ambiente venga percepito come un valore, equivalente alla moneta contante.
È necessario conquistare, l’idea che la lotta climatica deve precedere e inglobare tutte le altre.
Siamo di fronte ad una uova frontiera dove occorre ragionare anche sui nostri comportamenti individuali, su come incidono sul mondo, sul modello di sviluppo dove anche l’utilizzo della tecnologia deve servire per progettare uno sviluppo diverso che faccia vivere meglio le persone e rispetti il pianeta.
Per questo bisogna rivedere i modelli di produzione all’interno di un’idea di sistema dove si producano mezzi di trasporto, case, fabbriche che non inquinino o che comunque inquinino di meno.
Nelle Università anziché studiare algoritmi pensati per sfruttare al massimo le persone e massimizzare i profitti ci si dovrebbe invece concentrare su modelli diversi che tengano insieme lavoro e rispetto del pianeta.
Per questo è in dispensabile un piano straordinario di investimenti per interventi sulle strutture materiali, sulle infrastrutture sociali attraverso un nuovo modello di sviluppo che metta al centro chi lavora, la persona”.