“Un’ ordinanza contro la ricerca di gas in zona Morano di Policoro”

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“L’Avv. Giovanna Bellizzi, portavoce del Comitato Mediterraneo No Triv, ha presentato al Comune di Policoro formale invito al Sindaco di Policoro Dott. Rocco Leone di emettere un’ordinanza per impedire alla società  Gas Plus di proseguire nell’attività di ricerca di gas nella zona Masseria Morano.

Mediterraneo No Triv ha prodotto una relazione del Geologo Vincenzo Laschera che evidenzia che il Pozzo Morano si trova nel letto del fiume Sinni, dove la falda acquifera (e/o falde sovrapposte) rifornisce le aziende ortofrutticole della zona, oltre ai pozzi per l’emungimento d’acqua per uso potabile e irriguo gli agricoltori della zona.

Inoltre, l’area di Bosco soprano è a rischio idrogeologico per erosione e/o sovra-alluvionamento da parte delle piene del fiume e la zona è a rischio subsidenza.

Se consideriamo anche il fatto che tutta la zona è tettonicamente attiva  e che il pozzo di gas Morano dista a breve distanza dalla linea di costa (7,5-8 Km)e dal centro nucleare Itrec (secondo sito nucleare italiano per pericolosità), emerge chiaramente che la ricerca e l’estrazione del gas nel Pozzo Morano in caso d’incidente potrebbe comportare gravi rischi ambientali sia per la sicurezza dei pozzi idrici che sono alimentati proprio dalla stessa falda acquifera su cui si intende ricercare e poi estrarre gas-metano che per l’intera popolazione della zona.

A rischio, quindi, è la salubrità delle acque e anche l’estrema vicinanza del pozzo al centro abitato.

In caso di dispersione di sostanze chimiche utilizzate per l’estrazione oppure in caso d’incidenti o esplosioni del pozzo, a rischio sarebbe la falda acquifera della zona e di conseguenza la salute dei cittadini oltre alla loro sicurezza.

E’ necessario che il Sindaco di Policoro che, in virtù della sua funzione è anche responsabile e garante della salute e sicurezza degli abitanti di Policoro, impedisca il prosieguo dell’attività di ricerca del gas-metano nella Zona Masseria Morano.

Ricordiamo al Sindaco Dott. Leone che il principio di precauzione, sancito nel nostro Codice dell’Ambiente, impone e legittima anche la restrizione dell’iniziativa economica privata.

In pratica, quando vi è anche solo potenziale pericolo per i cittadini e per la loro salute, è necessario, in via di precauzione, impedire alcune attività industriali a ridosso dei centri abitati e  sulle falde acquifere.”

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