“I fievoli segnali di ripresa dal mercato del lavoro italiano a febbraio – secondo i dati preliminari diffusi dall’Istat, con un calo del tasso di disoccupazione all’11,6% dall’11,7% del mese precedente – sono decisamente smentiti dal confronto con lo stesso mese del 2012 che fa emergere l’assenza di politiche volte alla ripresa dei consumi e del sistema produttivo con il rischio che si continui a caricare solo sul sistema di ammortizzatori sociali il compito di proteggere le persone che rischiano di perdere il lavoro”.
E’ quanto sostiene il Presidente del Consiglio Comunale di Policoro Gianluca Modarelli (PDL) per il quale specie al Sud ed in Basilicata le due facce della medaglia sono i giovani che non hanno ancora conosciuto il lavoro, (il tasso di disoccupazione dell’età compresa tra i 15-24 anni è pari al 37,8%), e gli under 40 che sono stati già espulsi dal mercato del lavoro per la crisi dell’industria e in generale di altre attività produttive e che sono totalmente dimenticati, emarginati, lasciati in balia delle bizze del mercato.
“Secondo l’Istat – aggiunge Modarelli – parliamo di oltre 1,5 milioni di persone, disoccupate e scoraggiate (coloro che hanno rinunciato a cercare lavoro), sottovalutando che la disoccupazione in età matura comporta gravi conseguenze sociali. Infatti se la disoccupazione giovanile può resistere è proprio grazie all’apporto e sostegno dei genitori, ma se questi perdono il lavoro anche i giovani ne sono gravemente colpiti. Senza poi contare i devastanti effetti personali di perdita di dignità e identità.
Auspico che la politica Regionale per il sessennio 2014/2020 tenga conto di questi rilievi nella definizione del prossimo piano di interventi Europei, con una impostazione che sappia interrompere le scelte inefficaci dal fiato corto che hanno ispirato fino ad oggi gli atti di programmazione della regione Basilicata negli ultimi 20 anni, e confido nella politica Nazionale, in uno scatto di responsabilità con la presa di coscienza che il bisogno primario delle persone è il “Lavoro”, pertanto tutte le politiche e le azioni che si metteranno in atto non potranno che guardare a questo obiettivo.
Diminuire le tasse, sbloccare i pagamenti verso le imprese, allentare il Patto di stabilità per far ripartire le opere pubbliche.
Una politica che sappia trovare un giusto equilibrio tra le parti sociali (sindacati, associazioni datoriali e istituzioni), nel rispetto delle reciproche esigenze e diritti da salvaguardare”.