Il Consiglio Comunale di Montalbano Jonico, riunitosi in assise venerdì scorso, ha proceduto all’approvazione del Regolamento Urbanistico, del Piano Particolareggiato di Recupero e del Piano di Protezione Civile.
Tra astensioni e voti contrari dell’opposizione, il vantaggio numerico della maggioranza ne ha determinato comunque l’approvazione.
Così da lunedì Montalbano avrà un nuovo strumento attuativo che darà risposte ai problemi abitativi dei cittadini e alle richieste di sviluppo di infrastrutture.
Un impegno programmatico, punto di forza della campagna elettorale dell’attuale amministrazione e previsto già dalla precedente amministrazione Giordano, onorato in poco più di due anni dal suo insediamento.
Un piano giunto tardi invece, secondo l’opposizione che contribuirà certamente a ridare impulso al lavoro delle maestranze locali ma che avrebbe avuto ben altra efficacia se adottato qualche anno fa determinando sviluppo economico e arginando l’esodo di giovani che hanno lasciato il paese per questioni lavorative ed abitative, trovando terreno ben più fertile nelle zone limitrofe.
L’approvazione del Regolamento Urbanistico non è un punto d’arrivo, ribadisce subito, il consigliere Giuseppe Di Sanzo, del gruppo “Montalbano nel cuore”, ma l’inizio di un impegno reale che questa amministrazione dovrà assumersi nel tradurre una serie di atti in pratiche concrete di realizzazione di progetti edilizi.
Il lavoro complesso ed accurato, quello di redazione e stesura del piano di regolamentazione urbanistica, è stato affidato all’Area tecnica comunale affiancata dallo Studio Bovedam di Benevento.
Il vicesindaco Salvatore Gentile ricorda che durante i lavori del piano, ai cittadini è stata data un’opportunità di condivisione del progetto, attraverso l’istituzione, presso il municipio, di un ufficio con cui interagire per offrire suggerimenti, proporre modifiche e richiede chiarimenti.
Collaborazione di esperti inattaccabile tecnicamente ma, come sottolineano i consiglieri di opposizione, che porta ad interrogarsi sull’applicabilità alle esigenze reali della comunità montalbanese, essendo pur sempre una elaborazione esterna, e sui costi del progetto e sulle sue ricadute in bilancio. Oltre a determinare un impulso del settore edilizio ed artigianale dovrà corrispondere anche un ritorno nelle casse comunali per pareggiare le spese, considerando il già inserimento nella previsione di entrate.
L’assessore Marcello Maffia in un suo intervento sostiene che il piano “non è pensato per fare cassa” ma Francesco Gioia, appartenente al gruppo “La Svolta per Montalbano”, ribatte sostenendo la contraddizione dell’affermazione.
Un tale strumento di pianificazione è pensato anche per contribuire a rimettere in moto l’economia comunale non solo per esigenze abitative e migliorative della vita dei cittadini.
Qualità di vita urbana tra l’altro, continua Gioia, scarsamente considerata nel Piano di Recupero, dal momento che non sono stati previsti spazi verdi e da adibire a parcheggi, puntando solo sull’ampliamento della domanda abitativa in virtù di una previsione ottimistica di un aumento demografico, entro il 2020 di circa 1000 individui.
Ancora, previsti nel Piano di Recupero settanta lotti per completare quelle zone che ora presentano discontinuità e realizzare un punto di congiuntura tra centro abitato e zone periferiche, inclusa zona 167.
Questi gli unici dettagli tecnici forniti in seno al consiglio. Saranno gli uffici tecnici a dover tradurre la grande mole di documenti prodotti, in autorizzazioni da concedere ai cittadini richiedenti.
Mariangela Di Sanzo