È stata riaperta la provinciale Ceramiello che collega la statale Val d’Agri al centro abitato di Montalbano Jonico.
“La strada era stata interessata – ha evidenziato l’assessore provinciale alle Infrastrutture, Angelo Garbellano – da un movimento franoso che ne aveva determinato la chiusura. Una penalizzazione per la comunità di Montalbano che ha visto l’Amministrazione provinciale e l’assessore Nicola Tauro impegnati per una risoluzione immediata della situazione.”
“L’attenzione allo sviluppo di un centro agricolo importante come quello di Montalbano è sempre stata elevata, anche grazie alla grande disponibilità e sostegno del presidente Stella – ha evidenziato l’assessore Nicola Tauro – in questi anni sono state finanziate opere significative che vanno dall’edilizia scolastica dell’istituto magistrale, alla viabilità come la Montalbano-Scanzano, la Montalbano-Tinchi e la Ceramiello. Risorse che hanno migliorato la qualità della vita dell’intera comunità, con ricadute sull’economia locale. Grazie alla manovra di assestamento si sono resi inoltre disponibili i 400 mila euro con i quali finanzieremo la messa in sicurezza dei tornanti Montalbano jonico, lavori che partiranno tra qualche settimana.”
“Si tratta di interventi di manutenzione straordinaria ricadenti nel centro urbano del comune materano – ha evidenziato l’assessore alle Infrastrutture e Reti strategiche, Angelo Garbellano – che è interessato dal dissesto idrogeologico, inoltre la natura argillosa del terreno circostante causa continui scoscendimenti profondi proprio in prossimità dei tornanti.”
“Questa volontà politica non si è mai arresa allo stato di crisi, né tantomeno ai tagli da parte del governo centrale e alle ipotesi di declassamento delle Province. Ancora una volta – ha concluso il presidente Franco Stella – abbiamo dato dimostrazione che non rappresentiamo enti inutili, al contrario ritengo fondato l’interesse dei territori a tutelare quelli che di fatto sono gli unici enti, della storia d’Italia e sintesi efficaci della ricca diversità culturale delle popolazioni, espressamente previsti nella vigente Costituzione della Repubblica Italiana, a svolgere importanti funzioni di area vasta. A pagarne le conseguenze sarebbero soprattutto le piccole comunità periferiche, con scarso peso demografico, che si vedrebbero sostanzialmente privati della possibilità di esercitare la propria autonomia.”