“Il sapere oggi: quali sbocchi per i giovani laureati?”
E’ il titolo del convegno tenutosi a Montalbano Jonico, organizzato dall’associazione socio-culturale “Filippo Rondinelli”.
In una sala consiliare gremita, il dibattito, moderato da Giuseppe Torsello, giovane laureato in Ingegneria, è stato aperto dal presidente dell’associazione Gabriele Propati, ideatore della manifestazione.
Tante le autorità del mondo accademico e politico presenti alla serata.
L’idea di un convegno sul tema dei giovani e del futuro occupazionale nasce sotto il patrocinio del comune di Montalbano Jonico, la Provincia di Matera e la Regione Basilicata, concorrendo alla candidatura della città di Matera a capitale europea della Cultura 2019.
L’obiettivo ambizioso del convegno è quello di promuovere attraverso l’intervento di esperti del settore, idee e proposte, che possano tornare utili, per garantire un adeguato sbocco occupazionale, soprattutto a chi nel sapere ha investito, per evitare che la parte più colta della società sia costretta alla fuga.
Un dibattito certamente non basta per trovare risoluzioni ad un problema, come quello occupazionale, di tale portata socio-economica.
Ne è ben consapevole Il presidente Propati e gli ospiti intervenuti.
Dalla discussione e confronto possono, però, nascere riflessioni ed indicazioni, nuovi approcci e collegamenti che, se non risolutivi, per lo meno possono avere valore propositivo.
Il professor Michele Goffredo, dell’università della Basilicata, nel suo intervento riflette sulla necessità dei giovani laureati di aprirsi al mondo; di sfruttare l’opportunità di applicare quello che hanno imparato, nei luoghi fertili all’innovazione ed ai processi di sviluppo, anche se questo significa abbandonare il proprio paese, conservando sempre vivo l’intento di tornare un giorno, con un arricchimento esperienziale.
Il consiglio è quello di aver il coraggio di uscire dalle realtà locali per abbracciare nuove esperienze all’estero.
L’avvocato Emilio Nicola Buccico, ex presidente del Consiglio Nazionale Forense, più diretto e realistico nel suo intervento, parla di possibilità occupazionali in Basilicata inesistenti seguendo la sola aspirazione professionale, svincolata dal patronato della politica, che ha schiacciato completamente la libera competitività intellettuale, producendo da un lato povertà, dall’altro una società impiegatizia, riconoscente al potere.
Ospite autorevole del convegno: Antonio Uricchio, recentemente eletto rettore dell’università “Aldo Moro” di Bari; il neo rettore si sofferma sul ruolo che l’università deve assolvere in una società profondamente trasformata. L’università deve oggi saper interpretare i processi di cambiamento, lanciare nuove sfide offrendo nuove prospettive di inserimento. Il numero dei laureati nell’ ultimo decennio è enormemente aumentato anche se l’Italia per numero, è ancora al di sotto della media europea; da questo si ricava che non è una questione numerica ma di distribuzione delle diverse competenze e di capacità di implementare strategie di placement che colleghino sinergicamente formazione ed occupazione.
Le istituzioni devono farsi carico delle proprie imprescindibili responsabilità politiche, sapendo guardare ai giovani come al futuro e alla ricerca come ad una risorsa per l’intero Paese.
Mariangela Di Sanzo