La Basilicata ha il suo gin: parola di Ginuino.
Ben dodici essenze, di cui 6 rese note e una bottiglia dal design originale e caratterizzante, appena introdotta.
“Ha il sapore della Basilicata, dai monti al mare. L’idea è nata passeggiando per le vie e i sentieri della nostra amata regione”, hanno spiegato Leonardo Lufrano, Rocco Rizzello, Alessando Renò, Giovanni Manolio.
“Quando abbiamo assaggiato per la prima volta il nostro gin ci siamo detti: strano come una terra che ha mai prodotto gin, abbia tutte le erbe per crearne uno così buono”.
Un progetto genuino come l’amicizia che lega i quattro ragazzi di Policoro uniti dalla passione per il “bere di qualità” e “la voglia di sperimentare”.
“Abbiamo iniziato ad accostare vari ingredienti, raccogliendoli di persona. Abbiamo passeggiato, esplorato lungo le costa jonica e quella tirrenica, staccando bacche di ginepro dondolate dalla brezza del mare o quelle sulle creste del Pollino, inebriati dal profumo dei fiori e delle erbe selvatiche, con un cestino sotto il braccio”, hanno raccontato i quattro.
Che hanno poi spiegato il progetto imprenditoriale nella sua globalità: “GinUino è la costola distillata di un progetto più grande: Genuino. “Genuino” porta sulle tavole di tutta Italia prodotti tipici lucani preparati così come vuole la tradizione, con lo stesso spirito nasce GinUino, ricetta classica, come riportato sugli antichi ricettari inglesi, materie prime selvatiche non trattate e produzione artigianale”.
Ma quali sono le essenze “note”?
Camomilla, peperone crusco, ginepro, origano, foglie di ulivo e liquirizia”.
“Le altre sono segrete o meglio: bisogna assaporare e cercare di scoprirle”.