E’ stata presentata venerdì svorso l’Associazione Diabetici di Scanzano, neonata nel panorama civico cittadino.
All’appuntamento, che si è svolto nel centro sociale anziani in corso De Gasperi, erano presenti Salvatore Tammone, presidente, il sindaco di Scanzano, Salvatore Iacobellis, i medici diabetologi Roberto Morea e Pasquale Bellitti.
Ha moderato il giornalista Gianluca Pizzolla (ilmetapontino.it).
Il presidente Tammone ha parlato dell’associazione e dei fini che intende perseguire, un’occasione per gli ammalati di avere informazioni e scambiarsi esperienze che riguardano la malattia.
Dopo il consueto saluto del sindaco, al quale è stato rivolto l’invito ad attivarsi per dare nel più breve tempo possibile una sede all’associazione, ha parlato Raffaele Tammone, fratello di Salvatore, e anch’egli costretto a convivere con la patologia da molti anni.
Il dottor Morea si è soffermato sulla diffusione della malattia in costante crescita.
“Sono tredicimila gli ammalati censiti nella banca dati informatica del materano, abbiamo registrato anche molti casi di diabete nelle donne in gravidanza”, ha spiegato.
Il medico ha poi sottolineato quanto sia importante investire più risorse e occupare più medici per l’intera filiera: dalla prevenzione al trattamento della patologia.
Morea ha poi marcato l’importanza di avere le associazioni attive sul territorio affinché facciano informazione e offrano conforto agli ammalati attraverso la condivisione delle esperienze.
Il dottor Pasquale Bellitti ha posto l’attenzione sull’importanza di fare prevenzione, una pratica che consentirebbe di massimizzare le azioni terapeutiche e che allo stesso tempo consentirebbe di ridurre sensibilmente le spese sanitarie legate ai ricoveri.
Denaro, quello impiegato per i ricoveri, che potrebbe essere utilizzato per dotare i centri sanitari di strumentazione all’avanguardia.
Sull’attenzione che ogni paziente deve osservare rispetto alle cure prescritte dai medici, Pellitti ha ricordato come: “Molti pazienti che finiscono in dialisi, oppure hanno problemi seri di vista, confessano di aver tralasciato le terapie, di essersi distratti”.
E ancora: “Purtroppo non c’è famiglia dove non ci sia un diabetico; il diabete è una malattia cronica e progressiva.
Una volta che uno si ammala deve conviversi sempre, tuttavia diventa progressivo se l’approccio terapeutico è sottovalutato dal paziente”.
Rispetto alle abitudini sociali, con una battuta Bellitti ha ricordato come all’Università i professori ricordassero agli studenti di “sottrarre i bambini alle attenzioni (gastronomiche) delle nonne”.
“Spesso si sottovaluta il sovrappeso o addirittura l’obesità infantile.
Anzi molto spesso i bambini che mangiano tanto vengono elogiati perché nella cultura popolare ‘mangiare tanto’ è sinonimo di salute, un modi di pensare che in realtà potrebbe avere dei risvolti tutt’altro che positivo sullo stato di salute dei soggetti coinvolti”.
Bellitti ha concluso il suo intervento parlando dell’osservatorio regionale e dell’importanza dello stesso di individuare le migliori strategie di intervento visto che raccoglie professionisti, pazienti, istituzioni e associazioni che si occupano di diabete o che svolgono attività di sensibilizzazione.
All’incontro sono intervenuti anche Nicola Suriano, Mario Vitale, l’associazione UniTre di Scanzano e Domenico Troia responsabili dell’associazione diabetici di Matera.