La nomina della nuova Giunta al Comune di Bernalda non creato un vero e proprio terremoto politico anche all’interno della maggioranza, se così può essere ancora chiamata.
Il Partito democratico infatti è intervenuto sia con il capogruppo Gennaro Collocola sia con il segretario cittadino Angelo Troiano per chiarire la sua posizione in merito alle nuove nomine.
“Continuare imperterriti ad essere ciechi davanti al dato del voto nazionale e locale è per me qualcosa di inconcepibile, – dichiara il segretario Cittadino Troiano – Anche se il Sindaco del nostro paese ha scelto di prolungare la penosa agonia di una amministrazione comunale mai nata, il PD di Bernalda deve trovare la volontà, il coraggio e le energie per guardare avanti e per tentare di ricostruire un rapporto positivo con la città e con i drammatici problemi dei suoi cittadini.
“ Va detto con chiarezza che non possiamo consentire più a nessuno di giocare una partita a scacchi sulla pelle del partito e della Città. Inoltre, non possiamo e non dobbiamo più consentire a chi si è candidato alle primarie in modo irrituale contro il deliberato della stragrande maggioranza della sezione e del gruppo consiliare del PD, di continuare ad agire come se nulla fosse accaduto trincerandosi legittimamente dietro aspetti formali ineccepibili, come quello che è stato eletto dai cittadini di Bernalda e non dal PD ( è indubbiamente vero). Suggerirei, comunque, a chi fa queste spericolate affermazioni di non eludere con tanta superficialità l’enorme questione politica che ha davanti (la sfiducia del suo partito e la inesistenza di una maggioranza politica ) e di presentarsi davvero al cospetto dei cittadini per toccare con mano il loro gradimento e la loro condivisione sulle scelte compiute, e, sopratutto, su quelle non compiute.”
“Le mie dimissioni – conclude – sono infatti la presa d’atto cosciente di una situazione politico-amministrativa ormai irrecuperabile, certifie da noi compiute negli ultimi mesi sino all弾sito finale e che la loro proposta e le loro ragioni siano ascoltate e tenute in d
Una situazione che per il capogruppo del Pd Collocola diventa complessa e merita chiarimenti .
“Il sindaco pochi giorni dopo l’insediamento della nuova consiliatura – spiega Collocola – nomina la giunta affidando deleghe sia agli assessori che a tutti i consiglieri. Già in questa primissima fase si manifestano delle anomalie; due consiglieri comunali (Montesano e Viggiano) rifiutano le deleghe, la Presidenza del Consiglio e quella delle Commissioni Consiliari Permanenti. La delega assegnata all’assessore Paradiso ai lavori pubblici è affiancata dalla delega ai Piani affidata al consigliere Digiorgio, mantenendo nelle mani del sindaco quella all’urbanistica. A questo punto si generano confusioni di ruolo: Chi fa cosa? Ovvio – continua Collocola – che a sette mesi dalla nascita della Amministrazione una verifica politica aperta dalle forze di centro sinistra aveva stabilito, dopo aver discusso a lungo, che gli assessori ed i consiglieri rimettessero le deleghe nelle mani del sindaco e che attraverso 5 punti programmatici si rilanciasse l’azione Amministrativa. Il sindaco riassegna le deleghe agli assessori. Sono trascorsi 10 mesi. La giunta inizia a preparare il bilancio 2012 e l’indicazione delle forze politiche era di approvarlo entro la fine di giugno 2012. Nel frattempo il Partito Democratico di Bernalda, impegnato nel sostenere l’amministrazione, apre discussioni sul tema: la prima durante la Festa Democratica e successivamente in una assemblea pubblica tenutasi nella Sala Incontro proponendo e suggerendo diverse misure che cercavano di andare incontro alla cittadinanza. Le difficoltà amministrative di tenuta della coalizione erano già larvatamente presenti, nell’area, da parte di qualcuno si vagheggiava di non votare il bilancio nel qual caso le conseguenze sarebbero state drammatiche per la città. In quelle occasioni il PD ribadì suggerimenti e misure migliorative al bilancio.”
“Le difficoltà economiche e la crisi – continua – che imperversa davano pochi margini di manovra alla Amministrazione che tra lo scellerato vincolo del patto di stabilità e la necessità di una nuova governance locale portarono all’approvazione del bilancio a fine ottobre sfruttando l’ultima deroga concessa agli enti locali. Infatti nulla di quello che avevamo proposto fu introdotto nel bilancio ma lo stesso fu votato con i voti unanimi del gruppo PD. Il Sindaco aveva intanto azzerato la giunta e nominato la sua Giunta Tecnica. A questo punto con una defezione in casa e una maggioranza orami spaccata il PD si mette nuovamente al lavoro per ricompattare la maggioranza uscita dalle urne. Trascorrono 7 mesi. L’accordo mediato dalle forze politiche con in testa il PD, prevedeva una nuova giunta a 4 che avrebbe prodotto risparmio ed avrebbe anticipato le disposizioni di legge previste per la prossima Amministrazione. Un bel gesto apprezzato sicuramente dai cittadini. Accordo che per motivi ancor oggi poco chiari non viene mai firmato e sottoscritto da tutte le forze politiche. Gli ultimi consigli comunali hanno portato inevitabilmente ad una rottura netta ed ormai insanabile nell’intero gruppo di maggioranza tanto da portare alcuni consiglieri a votare contro alcuni provvedimenti importanti per il paese. Preso atto di questa situazione la nostra forza, all’unanimità e con i favori di Chiruzzi, ha optato responsabilmente di proporre a tutta la coalizione di fare un passo indietro, ovvero di protocollare le dimissioni di almeno 11 consiglieri comunali più quelle del Sindaco e sciogliere immediatamente il consiglio stesso. Questo passo avrebbe si portato a Bernalda e Metaponto una nuova gestione commissariale, ma l’avrebbe limitata a soli tre mesi facendoci rientrare nella tornata elettorale di maggio. Nonostante la non partecipazione di IDV e PSI, era possibile raggiungere la maggioranza qualificata ma l’altalenante posizione di Mazzei prima e l’inaspettato rifiuto dell’ultimo secondo di Galli(PD) ci hanno fatto sforare i tempi rendendo impossibile l’operazione. ”
“Il Sindaco stesso ha voluto seguire la strada tracciata da altri piuttosto che quella del suo partito, nonostante si sia reso conto della grave inagibilità politica in cui versiamo.
Noi – conclude Collocola – non potremo far altro che valutare e votare gli atti meritevoli in consiglio che di volta in volta ci verranno proposti, sperando che chi non ha voluto leggere chiaro e forte il messaggio che i cittadini ci hanno lanciato con l’ultimo voto delle politiche operi bene rispetto a questa scelta di andare avanti che ai nostri occhi mette in secondo piano il bene della comunità.”