Ancora manifestazioni di protesta del Comitato cittadino in difesa dell’ospedale di Tinchi.
Mercoledì mattina alcuni esponenti del Comitato si sono incatenati davanti all’ingresso della radiologia.
Mercoledì mattina alcuni esponenti del Comitato si sono incatenati davanti all’ingresso della radiologia.
Motivo della protesta lo spostamento dell’amplificatore di brillanza per gli interventi in scopia, cioè lo strumento utilizzato in sala operatoria composto da un monitor e da un arcodiscopia, indispensabile per gli interventi di ortopedia che utilizzano una tecnica non invasiva.
Tale strumento, come spiegato in una nota dall’Asm, inutilizzato a Tinchi da ormai diverso tempo, sarebbe dovuto essere spostato presso l’Ospedale di Policoro, dove il macchinario si è rotto.
La protesta ha impedito ai funzionari Asm l’accesso al servizio di radiologia e nel frattempo l’Azienda Sanitaria di Matera e il reparto di ortopedia di Policoro sono costretti a trasferire i pazienti che devono essere operati, presso le strutture ospedalieri di Villa d’Agri, Lagonegro e Matera.
E’ stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine affinché venisse consentito lo spostamento delle attrezzature da Tinchi a Policoro e quindi la
ripresa della normale attività di chirurgia ortopedica, nel legittimo interesse dei pazienti e a dispetto di ogni strumentalizzazione.
ripresa della normale attività di chirurgia ortopedica, nel legittimo interesse dei pazienti e a dispetto di ogni strumentalizzazione.
Nel primo pomeriggio la situazione si è risolta.
E’ di nuovo quindi esplosa la rabbia dei cittadini che fanno riferimento al Comitato Difesa dell’Ospedale di Tinchi.
Una rabbia già latente dopo la recente delibera, la n° 792 del 2 Agosto 2012 firmata da Eustacchio Vitullo e dal pisticcese Giovanni D’Onofrio, con la quale si chiude l’attività dei laboratori di analisi di Tinchi e Stigliano concentrando tutta l’attività presso l’Ospedale di Policoro.
A parlare con i manifestanti è arrivato il vice sindaco di Pisticci poi raggiunto anche dal Sindaco Di Trani, il quale ha espresso la solidarietà dell’Amministrazione Comunale.
Dopo un lungo colloquio ha dichiarato di assumersi tutte le responsabilità di amministratore e che se non ci saranno risposte immediate che vanno nella direzione della realizzazione degli impegni assunti dalla regione metterà in campo azioni ancora più eclatanti di quelle di stamattina.