Mentre si lavora per un incontro al vertice tra Regione ed Eni che fornisca tutte le assicurazioni richieste dal presidente Vito De Filippo in materia di sicurezza dell’Oleodotto Vigiano Taranto, proseguono le attività del Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità per chiarire dinamica e conseguenze dell’indicente verificatosi in territorio di Bernalda.
Il Dipartimento ha convocato per martedì 20 Marzo i responsabili Eni di Extraction & Production (E&P), di Refining & Marketing (R&P)e della Società Oleodotti Meridionali (S.O.M.), proprio per acquisire ogni elemento di ulteriore informazione tecnica sui sistemi di controllo e le modalità di gestione dell’oleodotto Viggiano-Taranto.
Per quanto attiene lo specifico evento incidentale verificatosi a Bernalda, l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale ha richiesto, tra l’altro, alla Amministrazione Provinciale con il supporto di Arpab di voler accertare lo stato attuale dei luoghi e vigilare sulla corretta esecuzione delle misure di prevenzione e di messa in sicurezza previste dal Decreto legislativo 152/2006 relazionando anche in esito ai sopralluoghi già effettuati, avviando in concorso con i soggetti competenti le procedure di verifica della messa in sicurezza, di caratterizzazione e di eventuale bonifica del sito.
Solo l’effettuazione del piano di caratterizzazione, spiegano infatti, dal Dipartimento potrà determinare l’effettivo impatto della fuoruscita di olio sulla sottostante falda e su ogni altra matrice ambientale.
Le valutazioni fatte nell’immediatezza delle vento, quindi, possono essere considerate solamente come indicative, ma questo non può bastare per il livello di sicurezza che la Regione chiede in materia di tutela ambientale.
Per quanto attiene lo specifico evento incidentale verificatosi a Bernalda, l’Ufficio Prevenzione e Controllo Ambientale ha richiesto, tra l’altro, alla Amministrazione Provinciale con il supporto di Arpab di voler accertare lo stato attuale dei luoghi e vigilare sulla corretta esecuzione delle misure di prevenzione e di messa in sicurezza previste dal Decreto legislativo 152/2006 relazionando anche in esito ai sopralluoghi già effettuati, avviando in concorso con i soggetti competenti le procedure di verifica della messa in sicurezza, di caratterizzazione e di eventuale bonifica del sito.
Solo l’effettuazione del piano di caratterizzazione, spiegano infatti, dal Dipartimento potrà determinare l’effettivo impatto della fuoruscita di olio sulla sottostante falda e su ogni altra matrice ambientale.
Le valutazioni fatte nell’immediatezza delle vento, quindi, possono essere considerate solamente come indicative, ma questo non può bastare per il livello di sicurezza che la Regione chiede in materia di tutela ambientale.