I sacerdoti martiri missionari, alcuni neppure trentenni, torturati e uccisi dal regime comunista, dal Dopoguerra fino agli anni Settanta, sono stati ricordati da duemila giovani durante la via Crucis svoltasi a Policoro e curata dal Servizio regionale di Pastorale giovanile, in occasione della XXVIII Giornata mondiale della gioventù.
Il pomeriggio di preghiera, di riflessione e di festa ha visto i ragazzi lucani, quasi tutti di età compresa tra i 15 e i 25 anni ritrovarsi nella cittadina jonica per prepararsi e camminare insieme verso quello che sarà il momento centrale che si terrà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio prossimi.
Ognuno dei prelati ha curato un momento della celebrazione dal saluto iniziale alla benedizione finale, con la catechesi, momento culmine, affidata al presidente Ceb, l’arcivescovo monsignor Agostino Superbo.
Dopo l’accoglienza iniziale del Sindaco di Policoro Rocco Leone, i giovani hanno trascorso alcuni momenti di festa danzando sui motivi suonati dal gruppo del Rinnovamento nello Spirito.
L’arcivescovo di Matera monsignor Salvatore Ligorio ha quindi condotto il colorato corteo attraverso le strade della cittadina materana durante le 7 stazioni della Via Crucis.
Vissuti con particolare intensità gli stralci delle testimonianze di quei presbiteri che, volendo testimoniare fino in fondo il loro credo cattolico, sono stati vittime di vessazioni e violenze di ogni genere, perché accusati di anticomunismo.
La processione si è conclusa all’interno del Palazzetto dello Sport, dove il vescovo di casa, monsignor Francescoantonio Nolè ha invitato i presenti che gremivano gli spalti a pregare in occasione del trentesimo anniversario del martirio del vescovo Oscar Romero.
Un lungo applauso e una torta hanno salutato il sessantasettesimo compleanno di monsignor Gianfranco Todisco vescovo di Melfi, mentre l’arcivescovo di Acerenza, monsignor Giovanni Ricchiuti ha risposto, con il suo immancabile sorriso alle domande formulate dal pubblico alla fine della catechesi.
Al vescovo della diocesi di Tricarico Vincenzo Carmine Orofino affidata la benedizione conclusiva.