Vasta operazione contro il caporalato nel Metapontino.
Nella mattina di mercoledì 16 gennaio, i Carabinieri della Comando Provinciale di Matera, assieme ai Carabinieri per la Tutela del Lavoro, hanno arrestato dodici persone, mentre per altre due sono scattati i provvedimenti cautelari dell’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Matera, ha sgominato un’associazione a delinquere finalizzata al caporalato e allo sfruttamento di lavoratori nei campi agricoli del litorale jonico lucano.
Le indagini sono partite dalla denuncia presentata nel maggio scorso presso la Compagnia Carabinieri di Policoro da un cittadino rumeno per sfruttamento illecito del lavoro.
Le fasi successive delle attività investigative, sviluppate anche in ambito internazionale, hanno consentito di cristallizzare le responsabilità penali dei singoli appartenenti all’organizzazione criminale transnazionale, dedita alla intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera, ed individuare il loro modus operandi che consisteva nel reclutare all’estero, tramite l’uso di social network, i lavoratori, principalmente rumeni, i quali, una volta giunti in Italia, venivano privati dei documenti di riconoscimento e costretti, sotto minaccia ed intimidazione, a lavorare in diversi fondi agricoli privati, ubicati soprattutto a Policoro e Scanzano Jonico. I lavoratori venivano costretti a lavorare fino a 14 ore consecutive con un salario medio di 3,5 euro all’ora, con una sola pausa per il pranzo di mezz’ora e sotto continue minacce ed intimidazioni.
Al sodalizio criminoso avrebbero preso parte anche alcuni titolari e gestori di aziende operanti nel settore orto – frutticolo, nonché un impiegato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Scanzano Jonico e due sindacalisti di un patronato di Marconia, tutti raggiunti da misure cautelari.
Immagini fornite dal Comando Provinciale Carabinieri Matera