“L’Ospedale di Tinchi di Pisticci è interessato da una progettazione complessa avviata da tempo e che merita momenti periodici di confronto. Oggi abbiamo constatato che è in corso l’attività di verifica strutturale dell’edificio affidata all’Università ed abbiamo concordato un rafforzamento di tali indagini, abbiamo inoltre preso atto che molti strumenti necessari alla quotidiana attività degli specialisti sono stati già resi disponibili e abbiamo infine condiviso scelte di carattere strettamente assistenziale”.
E’ quanto ha dichiarato l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, al termine di una riunione alla quale hanno partecipato: il direttore generale dell’Asm Rocco Maglietta, il direttore amministrativo Asm Pietro Quinto, il direttore sanitario Andrea Sacco, il sindaco di Pisticci Vito Di Trani e il vice sindaco Domenico Albano.
“Tra le scelte di carattere strettamente assistenziale – ha proseguito Martorano – abbiamo individuato Tinchi come sede per la cura del Piede diabetico e abbiamo programmato un lavoro che, nelle prossime settimane, servirà a capire dove allocheremo la dialisi. Più in generale abbiamo ragionato su come dare impulso ad attività che non sono mai venute meno. Per questi motivi – ha osservato Martorano – ritengo che non sia corretto di parlare di chiusure o di ridimensionamenti. Trovo utile ivece – ha detto ancora Martorano – che Comune di Pisticci e Regione si confrontino periodicamente su questi temi con la Direzione strategica dell’’Azienda sanitaria di Matera per verificare, pur nella complessità del momento, come le azioni procedono correttamente. Per Tinchi – ha aggiunto l’Assessore – abbiamo programmato da tempo di affiancare ai servizi già esistenti una progettualità che riguarda la riabilitazione con attività di ricovero. Tutto ciò dipenderà dalle risultanze di un processo di selezione che l’Asm ha avviato, così come era stato opportunamente concordato. Dinamiche non previste come la presunta vulnerabilità sismica dell’edificio – ha concluso Martorano – impongono a tutti il dovere di assicurarsi che la struttura sia nelle condizioni di essere resa pienamente fruibile”.