Francesco Fortunato, quale componente del Partito Democratico di Policoro prende posizione sull’uscita dal partito di alcuni esponenti della area della sinistra progressista, affermando che le ragioni che portarono tanti cittadini ad aderire dieci anni fa al Partito Democratico sono tuttora vive ed hanno ancora più senso nel difficile momento politico che vive il Paese.
“Una forza politica progressista e riformista – si legge in un comunicato stampa – di centro sinistra a vocazione maggioritaria, oggi più che mai invocata non solo dal Ministro Orlando, è ancora utile contro la frammentazione dei partiti, la ingovernabilità e contro i nuovi populismi che fanno leva esclusivamente sulle paure.
Non voglio certo commentare le scelte di coloro che dopo aver rinnovato recentemente l’iscrizione al Partito Democratico hanno poi scelto coerentemente di abbandonarlo per altri percorsi politici.
Ne rispetto la decisione, seppure tempi e modi di alcuni di loro mi lasciano perplesso. Saranno gli organi ufficiali del Partito a decidere se sia opportuno un chiarimento anche all’interno della maggioranza, oppure se tutto ciò che è accaduto in questi giorni debba essere derubricato a “mero fatto” normale ed in qualche modo anche addirittura aspettato e previsto.
Certo è che il patto con gli elettori sottoscritto appena quattro mesi fa, e rinvigorito con intese con altre liste al ballottaggio, andrebbe confermato, questo si per coerenza politica.
Ai democratici policoresi voglio dire che il Pd, ed in esso l’area politica che fa riferimento ai valori della moderna sinistra riformista, continuerà senza ulteriori equivoci il proprio cammino che in questi dieci anni, – e proprio l’esperienza amministrativa di Policoro lo dimostra – ha prodotto una nuova classe dirigente, nuove idee, sempre nella direzione della libertà, dell’uguaglianza e dell’inclusione.
Questi valori, i valori della sinistra, saranno riconfermati con rinnovato entusiasmo al prossimo congresso del partito al quale contribuiremo con le nostre proposte con l’orgoglio di chi non scambia la coerenza con l’opportunismo”.