Passa dalla Basilicata la storia di Musa Juwara, il giovanissimo calciatore gambiano che, domenica sera, ha regalato la vittoria al suo Bologna segnando a San Siro contro l’Inter.
Nel giugno 2016 Musa arriva in Italia, sbarcando a Messina dopo aver attraversato il Mediterraneo su un barcone, a 15 anni e senza i genitori. Uno dei 25mila minori che, nel 2016, sono arrivati in Italia da soli, alla ricerca di fortuna nel nostro paese dopo un viaggio lungo e difficile.
Dopo la Sicilia il giovane calciatore arriva in un centro di accoglienza di Ruoti; qui viene notato mentre gioca a pallone dall’allenatore della Virtus Avigliano Vitantonio Summa che decide di chiederne l’affido, diventando genitore affidatario assieme alla moglie.
Comincia a giocare nella squadra potentina ma il suo talento viene subito notato; nel 2017 si accorgono di lui nel Chievo, che lo aggrega alla squadra Primavera e lo fa esordire in serie A, a 17 anni, bel maggio 2019.
Poi un provino alla Juventus, l’Inter e infine il Bologna; Mihajlovic crede in lui e lo porta in prima squadra, facendolo esordire contro la Juventus.
Nella sua seconda partita, contro l’Inter a San Siro, sarà determinante: nel giro di 25′ segna il suo primo gol in serie A, fa espellere Bastoni e dà il via alla rimonta del Bologna.
Ma basta il primo allenamento per capire che lì, Musa, non c’entra nulla. In breve viene adocchiato dalle principali squadre professionistiche. Il passaggio al Chievo Verona, l’esordio in Serie A a 17 anni, il provino con la Juventus, l’Inter, prima di finire al Bologna. Gioca la sua prima partita ufficiale in rossoblù con la Juventus. La seconda non la gioca: la vince. Quasi da solo, a San Siro, contro l’Inter, a cui segna il suo primo gol nella massima serie.
Un momento che ricorderà per tutta la vita, come ha dichiarato emozionato alla stampa dopo la partita, quattro anni dopo il suo arrivo in Italia a conclusione di un viaggi carico di paura e speranza.