“Sono ormai anni che denunciamo la differenza di applicazione della normativa italiana in tema di tutela ambientale tra Nord e Sud sullo sfruttamento petrolifero dei nostri mari. In particolare il trattamento e l’applicazione della legge che ha escluso come area il golfo di Venezia a priori dai progetti di trivellazione in base al principio di precauzione rispetto al Golfo di Taranto”.
Ad evidenziarlo, in una nota, è l’associazione No Scorie Trisaia.
“Il golfo di Venezia – prosegue il comunicato – è stato escluso in base al principio di precauzione dalle trivellazioni petrolifere dal ministro leghista Zanonato (ex sindaco di Padova), per paura che le estrazioni petrolifere potessero incidere sulla subsidenza e creare problemi alla città di Venezia.
Nel golfo di Taranto invece i governi Berlusconi-Lega hanno aumentato le istanze di ricerca, mentre il governo Renzi ha poi autorizzato alcune ricerche petrolifere con air guns. A nulla è valso chiedere l’applicazione del principio di precauzione per il Golfo di Taranto, mentre con il decreto Sblocca Italia è addirittura sparito il piano delle aree che avrebbe limitato ulteriormente le trivellazioni in terra e mare.
A differenza del golfo di Venezia la subsidenza sulla fascia jonica esiste già e nessuno studio scientifico, imparziale e non di parte ne deve mostrare l’esistenza. Il golfo di Taranto ha già problemi di subsidenza nell’area di Crotone, e, al pari nel golfo di Venezia dove esiste una grande città d’arte, nel Golfo di Taranto esiste il più grande patrimonio archeologico marino e terrestre della Magna Grecia (secondo patrimonio archeologico italiano dopo Roma). Nonché un patrimonio naturalistico senza eguali rispetto all’area veneta, fatta di biocenosi, coralli bianchi, cetacei e dove si trova il pescato più buono d’Italia. Area fragile geologicamente e già candidata per diventare il paradiso dei cetacei con le aree di protezione di alta profondità.
Perché allora il Golfo di Venezia è stato escluso mentre si vuole trivellare con forza il mar Jonio? Trattasi di un caso di razzismo ambientale tra i due mari ? Prima di sostenere la Lega, i Salvini boys locali su quali basi intendono tutelare il proprio territorio, il proprio mare e le piccole medie imprese senza lasciarsi trasportare solo da un’onda mediatica fatta di paure contro i “vu cumprà” delle spiagge considerati addirittura come pericoli per l’economia turistica?
Sulle lobby petrolifere che metterebbero seriamente a rischio con le trivellazioni le imprese turistiche e quelle della pesca nel golfo di Taranto perché i Salvini boys locali restano in silenzio? Al pari del Movimento 5 Stelle la Lega proporrà un decreto sull’air guns per eliminarlo dalle tecniche di ricerca petrolifera? In merito anche per la Lega vale già quanto chiesto ai 5 Stelle , gli annunci e i proclami non servono, vogliamo i decreti”.