“Il Comune di Policoro, invece di limitarsi a organizzare incontri al chiuso di una sala, faccia le azioni per salvare il clima ed esca dal fossile come territorio rispettando la volontà della sua comunità”.
Lo si legge in un comunicato stampa dell’associazione No Scorie Trisaia.
“Il comune di Policoro – prosegue la nota – deve ancora opporsi alla rinnovo della concessione petrolifera “Policoro”, attualmente di competenza del Ministero dello Sviluppo Economico e del ministro Luigi Di Maio.
Eppure è da tempo che il territorio glielo ha chiesto.
Il sindaco di Policoro e la sua amministrazione, invece, è rimasta silente ai nostri appelli e a quelli della comunità.
La storia della concessione “Policoro” ha visto manifestazioni di piazza, consigli comunali aperti e convegni vari dove la comunità ha risposto chiaramente contro lo sfruttamento petrolifero del nostro territorio. Negli anni passati è stata evitata la realizzazione di nuovi pozzi a Policoro in terraferma grazie anche alla mobilitazione degli agricoltori di Bosco Soprano. Non solo, mentre il comune di Montalbano e quello di Scanzano si sono opposti al rinnovo della concessione Recoleta, altra concessione che interessa il territorio di Policoro per via della centrale di trattamento gas nell’area di Bosco Soprano, stranamente l’amministrazione di Policoro è rimasta in silenzio.
La realizzazione del Pozzo Morano nel 2010 fu causata proprio dalla mancata opposizione del Comune nei confronti della Regione Basilicata nel procedimento autorizzativo partito negli anni 2007/2008 a cui si opposero solo i comitati e le associazioni.
Il territorio comunale non è mai stato monitorato corca gli impatti delle estrazioni petrolifere in terraferma nonostante il fatto che siamo vicini al centro nucleare Itrec, sito di III categoria e quindi il secondo più pericoloso d’Italia.
In merito ai criteri Ispra sul deposito nucleare nazionale le prescrizioni sono abbastanza chiari: c’è incompatibilità con i luoghi dove si sfrutta il sottosuolo. Senza tener conto che siamo in un territorio a forte vocazione agricola e ricco di acque che è la vera ricchezza di questa regione. Il dichiararsi contro le trivelle negli incontri disertando le piazze, non assolve la responsabilità delle istituzioni al fine di salvaguardare il territorio,la salute dei cittadini, le economie locali e la salvaguardia del clima”.