“Il peso della burocrazia” condiziona la Basilicata

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Il peso della burocrazia – secondo l’indice “Confartigianato della Burocrazia” – vede la Basilicata al quarto posto tra le regioni italiane con un punteggio di 678,1.

Peggio fanno solo Sicilia (802,6), Calabria (786,5) e Campania (725,4).

“Nel nostro Paese – sottolinea Confartigianato – è molto più elevato rispetto alla media dei Paesi dell’Unione europea. Sulla complessità degli adempimenti burocratici e la conseguente incertezza nello svolgimento dell’attività di impresa pesa l’enorme mole di leggi nel nostro Paese. Una ricerca in Normattiva – il portale della legge vigente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – evidenzia che al 6 giugno 2018 sono vigenti 136.987 atti normativi pubblicati negli ultimi cento anni, dal 6 giugno del 1918.

Al fine di evidenziare le differenziazioni territoriali del peso della burocrazia su cittadini ed imprese viene proposto l’Indice Confartigianato della Burocrazia per regione elaborato sulla base di 10 indicatori: tempi della giustizia civile e tributaria, tempi di pagamento della PA, lunghezza delle code in uffici che erogano servizi, pratiche online gestite dai Comuni, durata opere pubbliche, corruzione, qualità di governo, assenteismo per malattia dei dipendenti pubblici e creazione di valore delle partecipate dagli enti territoriali. La classifica finale elaborata associa a valori più elevati dell’Indice Confartigianato della Burocrazia regioni con una maggiore pressione della burocrazia sulle imprese e dove sono più carenti le tutele dei diritti delle imprese in campo civile e tributario, le condizioni di accesso ai servizi, l’efficienza delle imprese che gestiscono servizi pubblici locali, è di più bassa qualità la governance pubblica ed è minore l’uso delle tecnologie digitali”.

I primi sei posti della classifica regionale del maggior peso della burocrazia sono occupati da regioni del Sud e delle Isole. In generale il Mezzogiorno presenta un valore dell’Indice della burocrazia superiore del 48,2% a quello del Centro-Nord.

Complessivamente il Mezzogiorno guida la classifica con un valore pari a 704,9 e stacca il Centro con un indice pari a 572,7 seguito dal Nord-Ovest con 438,0 mentre il Nord-Est con 384,5, valore dimezzato rispetto al Mezzogiorno, si afferma come la ripartizione dove la burocrazia è relativamente meno limitante.

 “Una burocrazia meno oppressiva, una giustizia civile più veloce, ridotti tempi di attesa e servizi più puntuali – commenta Rosa Gentile, dirigente nazionale e regionale Confartigianato – costituiscono una condizione essenziale per liberare le energie produttive dei territori ed aumentarne la ricchezza. Basti pensare che per ottenere l’autorizzazione ad installare una tenda esterna ad un laboratorio artigiano in centro storico occorrono: autorizzazione comunale (SCIA), P.O.S, documento valutazione dei rischi e relativi allegati tra cui in alcuni casi anche accertamento compatibilità paesaggistica, autorizzazione paesaggistica… per un totale di 1,42 chili di documentazione da presentare su carta e su supporto magnetico. Costo per prestazioni professionali circa 1.000 euro. Per una pratica di sportello unico per inizio attività di fabbro ci si scontra invece con una realtà se possibile peggiore: relazione tecnica sul ciclo produttivo, relazione impatto acustico previsionale e definitivo, autorizzazione emissioni in atmosfera, autorizzazione agli scarichi, valutazione dei rischi… il tutto in duplice copia per un totale di 1,95 chili di carta e costi professionali per circa 5.000 euro.
E se il fabbro volesse assumere un apprendista? Bisogna aggiungere altri 2.500 euro relativi ai seguenti ulteriori adempimenti: corso da responsabile della sicurezza di 48 ore; corso per primo soccorso da 16 ore; corso antincendio da 8 ore; corso da tutor da 16 ore; predisposizione di un Documento per la valutazione rischi che deve contenere: fonometria fatta da un tecnico, esame vibrazioni fatto da un tecnico, analisi sostanze chimiche e polveri presenti nell’ambiente di lavoro fatta da un tecnico, altri adempimenti che possono variare a seconda delle attrezzature utilizzate e delle lavorazioni effettuate nel laboratorio; predisposizione del Piano operativo della sicurezza per ogni cantiere in cui la ditta lavora; adempimenti per l’apprendista: corso sulla sicurezza da 16 ore; corso per apprendista da 120 ore da ripetere tutti gli anni; visite mediche periodiche.
Confartigianato – dice la dirigente – chiede alla Politica se sia possibile ripensare ad un sistema di tassazione più conforme alle caratteristiche strutturali delle micro, piccole e medie imprese e, soprattutto, se si riuscirà in tempi ragionevoli a raggiungere la tanto sospirata semplificazione fiscale. Riduzione della pressione fiscale e maggiore semplificazione sono certamente due degli obiettivi che chiediamo al Governo per permettere di rilanciare le nostre aziende. Bisogna lavorare a normative che creino ricchezza, favorendo l’attività delle piccole e medie imprese, vera ossatura economica del nostro territorio”.

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