La Polizia di Stato ha individuato e denunciato una persona responsabile di truffa ai danni di diversi cittadini pisticcesi del tutto ignari di esserne vittime.
Le indagini sono state sviluppate dagli investigatori del Commissariato di Pisticci a seguito di singolari irregolarità riscontrate dagli operatori della Volante nell’ambito degli ordinari servizi di controllo del territorio.
In più occasioni, infatti, alcuni dei veicoli controllati erano risultati sprovvisti della prescritta copertura assicurativa mentre i conducenti erano convinti di essere in regola avendo regolarmente versato i relativi premi.
Dai successivi accertamenti è emerso che la documentazione assicurativa non autentica era stata emessa sempre dalla stessa persona, residente in Marconia di Pisticci, per conto di diverse società operanti nel campo assicurativo.
E’ venuto fuori che si trattava di un ex assicuratore: infatti, già da alcuni mesi le compagnie assicuratrici con cui aveva collaborato gli avevano revocato la delega alla riscossione delle somme per loro conto.
Ma l’uomo, facendo affidamento sul rapporto di fiducia ormai instaurato da diverso tempo con i clienti, continuava a riscuotere i premi che, invece di essere versati all’agenzia di riferimento, tratteneva per sé.
Certi di aver pagato regolarmente le somme previste, i malcapitati circolavano con veicoli non assicurati senza sapere che, in caso di sinistro, non avrebbero ottenuto dall’assicurazione alcun rimborso per i danni subiti. E ancor più grave: nessuna tutela economica avrebbero ottenuto i terzi eventualmente coinvolti.
Dai primi casi di truffa rilevati sono scaturiti altri controlli volti a verificare eventuali altri soggetti truffati, circolanti con veicoli senza copertura assicurativa.
Tale fatto criminoso rappresenta l’occasione, da parte della Polizia di Stato, per consigliare i cittadini di prestare molta attenzione di fronte a proposte, anche quando provenienti da soggetti conosciuti, di sottoscrizione di polizze dai costi estremamente vantaggiosi, che poi si rivelano tutt’altro che convenienti.
Questura di Matera