Il Forum Ambientale Permanente del Comune di Pisticci prosegue la sua azione di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione sulle criticità del territorio, in particolar modo sulla questione Valbasento. Dopo i banchetti informativi realizzati a giugno nelle piazze dei centri abitati comunali, il FAP aprirà al pubblico le porte della prossima riunione assembleare, in programma giovedì 31 luglio, alle ore 19:00, nella Sala consiliare di Pisticci centro, alla quale sono state invitate anche le forze politiche locali.
All’ordine del giorno, la richiesta di chiarimenti ed approfondimenti sui recenti tavoli tecnici e politici convocati negli ultimi mesi per discutere il problema miasmi, che da anni impedisce agli abitanti di Pisticci scalo di condurre una vita serena. In particolar modo, il FAP chiederà al Sindaco Vito Anio Di Trani e all’Assessore all’Ambiente e all’Agricoltura Pasquale Domenico Grieco, invitati a prender parte all’assemblea, di relazionare sull’incontro tenutosi il 18 luglio scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
“Al tavolo romano – si legge in una nota del Fap – Regione, Comune, Asi e Tecnoparco hanno discusso di una possibile riduzione dei camion di reflui petroliferi provenienti dalla Val d’Agri e diretti verso Pisticci Scalo. L’ipotesi che sembra si sia configurata durante l’incontro al Governo è quella di dimezzare il numero dei tir che trasportano tali rifiuti fino al completamento dei lavori di copertura delle vasche di trattamento. Una soluzione temporanea, dunque, che non incontra la posizione già espressa dal FAP nel suo documento programmatico “Valbasento: sostenibilità esaurita”, presentato ad aprile. Il diritto alla salute, infatti, continuerà ad essere a rischio se il problema non verrà affrontato alla radice.
In un’area già pesantemente compromessa dalla chimica del passato non è più possibile tollerare lo svolgimento di attività che, seppur realizzate nel rispetto della legge, comportano l’immissione di sostanze pericolose nell’aria, nel suolo e nelle acque del fiume Basento. Tecnoparco deve quindi tornare alla sua mission originaria, che non è lo smaltimento dei reflui, ma la fornitura di servizi alle aziende della valle.
Quello che, peraltro, tocca constatare al termine di una lunga serie di tavoli, incontri ed iniziative è che i cittadini della Valbasento continuano ad essere ammorbati dal sinistro fetore dei miasmi.
Il Fap torna a ribadire che, se la tutela della salute rappresenta autenticamente una priorità, questa si deve estrinsecare con la rimozione delle cause che la minacciano. Diversamente la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori non viene messa al primo posto. Per farlo, unitamente ai tavoli di discussione, occorrono le azioni che devono essere, anzi sarebbero già dovute essere, rapide, inequivocabili e consequenziali. Per attuarle, le autorità con poteri sanitari sui territori devono avere il coraggio di applicare il principio di precauzione.
Il punto di partenza deve essere lo stop alle attività impattanti. Da quel momento in poi i tavoli possono avere un senso. Diversamente si corre il rischio che rappresentino solo un modo per prendere tempo, mentre la popolazione continua ad essere bombardata da esalazioni frequenti e nocive”.