Il Comune di Pisticci e l’Avvocatura della città basentana impugnano dinanzi al Tar Basilicata il decreto 73/2012 del presidente del Tribunale di Matera, Giuseppe Attimonelli Petraglione, con il quale si dispone che dal 12 novembre tutti gli affari civili, anche già pendenti, di competenza della sede distaccata di Pisticci, saranno trattati a Matera.
Tanto Palazzo Giannantonio, che ha dato mandato al dirigente dell’Ufficio Legale Anio D’Angella, quanto il foro pisticcese, che si avvarrà di un pool di professionisti del luogo, dunque, non hanno digerito il provvedimento che anticipa la soppressione dell’ufficio giudiziario pisticcese, motivandola con i soliti, endemici problemi di carenza del personale.
La soppressione, che dovrebbe essere esecutiva solo dal settembre 2013, è di competenza esclusiva del Ministro, non certo di un presidente di tribunale.
Non regge, per il foro pisticcese, neanche la giustificazione secondo la quale la sezione di Pisticci non può funzionare per la carenza di personale di cancelleria: di recente, infatti, il sindaco Vito Di Trani, ha ribadito al presidente del tribunale che Palazzo Giannantonio mette a disposizione due unità qualificate per sopperire al problema della vacatio di alcune figure: così si supererebbe anche la supposta impossibilità di decentrare a Pisticci cancellieri in forza a Matera a causa dei tagli del governo che impedirebbero di assicurare loro le spese di spostamento. Il ricorso, che si avvarrà dell’adesione dell’Oua (Organismo Unitario Avvocatura) e, probabilmente, del Consiglio Nazionale Forense, punterà su eccesso di potere, violazione di legge e falsa applicazione di alcune norme che il decreto presidenziale concretizzerebbe.
Ma il provvedimento di Attimonelli è approdato anche in Parlamento: il deputato del Pd, Giovanni Burtone, ha infatti interrogato sul tema il Ministro della Giustizia chiedendo quali provvedimenti intenda prendere l’esecutivo per impedire che, da un atto frettoloso, derivi la chiusura anticipata di un ufficio giudiziario importante come quello di Pisticci.
Tanto Palazzo Giannantonio, che ha dato mandato al dirigente dell’Ufficio Legale Anio D’Angella, quanto il foro pisticcese, che si avvarrà di un pool di professionisti del luogo, dunque, non hanno digerito il provvedimento che anticipa la soppressione dell’ufficio giudiziario pisticcese, motivandola con i soliti, endemici problemi di carenza del personale.
La soppressione, che dovrebbe essere esecutiva solo dal settembre 2013, è di competenza esclusiva del Ministro, non certo di un presidente di tribunale.
Non regge, per il foro pisticcese, neanche la giustificazione secondo la quale la sezione di Pisticci non può funzionare per la carenza di personale di cancelleria: di recente, infatti, il sindaco Vito Di Trani, ha ribadito al presidente del tribunale che Palazzo Giannantonio mette a disposizione due unità qualificate per sopperire al problema della vacatio di alcune figure: così si supererebbe anche la supposta impossibilità di decentrare a Pisticci cancellieri in forza a Matera a causa dei tagli del governo che impedirebbero di assicurare loro le spese di spostamento. Il ricorso, che si avvarrà dell’adesione dell’Oua (Organismo Unitario Avvocatura) e, probabilmente, del Consiglio Nazionale Forense, punterà su eccesso di potere, violazione di legge e falsa applicazione di alcune norme che il decreto presidenziale concretizzerebbe.
Ma il provvedimento di Attimonelli è approdato anche in Parlamento: il deputato del Pd, Giovanni Burtone, ha infatti interrogato sul tema il Ministro della Giustizia chiedendo quali provvedimenti intenda prendere l’esecutivo per impedire che, da un atto frettoloso, derivi la chiusura anticipata di un ufficio giudiziario importante come quello di Pisticci.
