A Pisticci presidio permanente sulle questioni ambientali

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Alcune associazioni del territorio di Pisticci (Allelammie, Ambiente e/è Vita, Amici del Folk, Anspi Pisticci, Art Factory, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica Puglia e Basilicata, Basilicata Board, Emanuele 11 e 72, La Spiga, Legambiente Pisticci, Lykeios, Lucanamente Lab, Mp3, Movimento Azzurro Matera, Unione Nazionale Consumatori Comitato di Pisticci, Unitre) e un gruppo di cittadini annunciano un presidio permanente, istituito a partire dal pomeriggio di giovedì 20 novembre in piazza Umberto I nel centro storico, attraverso cui si vuole “sensibilizzare la popolazione su alcune urgentissime tematiche ambientali strettamente connesse con la salute delle persone e la tutela dell’ambiente in cui viviamo”.

A darne notizia le stesse associazioni attraverso una nota.

“Le minacce per la salute e l’ambiente – si legge – continuano a riguardare sempre più da vicino il nostro territorio ed a disegnare un quadro preoccupante di fronte al quale, come cittadini, siamo chiamati ad una partecipazione attiva.

Accomunate esclusivamente dall’interesse a vivere in un territorio sano e sicuro, le persone che aderiscono a questa iniziativa, oltre ad impegnarsi per un’adeguata attività di sensibilizzazione sociale, scevra da colorazioni politiche e partitiche, ritengono che sia giunto il momento di rivolgere alle istituzioni che ci amministrano alcune richieste alle quali far seguire risposte chiare, esaustive e possibilmente risolutive.

In primis, riteniamo di investire il Comune di Pisticci, nella sua massima espressione democratica, ovvero il Consiglio Comunale, di tre richieste, che corrispondono, in questa prima fase, con le tre problematiche ambientali più urgenti individuate dalle associazioni e dai cittadini in presidio.

Ci preoccupano, innanzitutto, le recenti notizie riguardanti la presenza di radioattività nei reflui del petrolio lucano inviati a Pisticci Scalo per il trattamento. Quei reflui, peraltro, sono già causa di miasmi che da diversi anni ammorbano il quartiere residenziale. Il passaggio di questi radioisotopi nella catena alimentare provocherebbe accumulo nei tessuti umani (apparato digerente, apparato urinario, cuore ecc..) e nel midollo osseo. Entrando nella catena alimentare porterebbero ad un aumento significativo delle affezioni tumorali. Se i radioisotopi finiscono nell’ambiente e vanno ad interessare la catena alimentare il danno è importante ed irreversibile e continuo in quanto tali radioisotopi rimangono attivi per decine e decine di anni nell’ambiente, mietendo vittime. Chiediamo, pertanto, che l’amministrazione comunale di Pisticci dia seguito agli annunci di un intervento in proprio, emettendo atti consequenziali chiari, in nome del principio di precauzione. Se è vero che il sindaco è responsabile, oltre che della legalità, anche e soprattutto della salute dei cittadini di Pisticci e della salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sarebbe opportuno, oltre che doveroso, applicare tale principio sancito dalle direttive comunitarie.

La seconda richiesta riguarda l’adesione del Comune di Pisticci, con apposita delibera, al coro di voci istituzionali che si sta rivolgendo al presidente Pittella affinché impugni davanti alla Corte Costituzionale il D.L. 133/2014 (cosiddetto Decreto Sblocca Italia), che, tra l’altro, accentra le competenze in materia di energia. Di qui a poco la Basilicata sarà trivellata in lungo e largo e la ricerca e l’estrazione del petrolio lucano godrà di procedure accelerate e semplificate gestite direttamente a livello ministeriale. Vogliamo ricordare che ad oggi più di 30 Comuni lucani hanno deliberato per sollecitare il presidente Pittella. Chiediamo che anche Pisticci si pronunci. Nel frattempo al presidio sarà indetta apposita raccolta firme.

Le problematiche ambientali collegate alle estrazioni petrolifere in Lucania hanno riguardato molto da vicino questo territorio anche nel caso del recente incidente all’oleodotto Monte Alpi-Taranto in agro di Pisticci, con relativo sversamento di petrolio. I danni all’ambiente non sono ancora stati quantificati, così come non è ancora stata chiarita la reale causa dell’incidente che, secondo le dichiarazioni di Eni, avrebbe origine dolosa, una ricostruzione che, tuttavia, lascia sul campo dubbi ed interrogativi. Chiediamo, pertanto, di conoscere in maniera più dettagliata le informazioni raccolte dal Comune di Pisticci in relazione all’incidente ed il ruolo da esso svolto in questi giorni; quali azioni siano state messe in campo ad oggi in relazione allo sversamento di petrolio; quali controlli siano stati svolti e da chi; se esistono dei protocolli di sicurezza in caso di incidenti all’oleodotto e cosa prevedano.
Auspichiamo che il Consiglio Comunale di Pisticci possa celermente recepire le richieste provenienti dai cittadini che rappresenta e convocare una specifica seduta aperta agli interventi esterni per discutere, approfondire e soprattutto deliberare sulle tre questioni poste alla sua attenzione”.

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