Il forte interplay armonico di Masciari e Locatelli (chitarra, rhodes e synth) unitamente allo splendido lavoro ritmico e sonoro di Iodice, conferiscono alla Band un sound di stampo evidentemente americano ma con un “affaccio” continuo sulle estrazioni culturali (a volte semplici suggestioni) della World Music.
– Pietro Iodice: nato a Napoli, si trasferisce a Roma nell’88 diventando da subito batterista di spicco del panorama jazz italiano.
Pratica attività concertistica in clubs e Festival Jazz (tra i tanti “YVP Record Festival” in Germania, “Umbria Jazz” e “Jazz and Image” di Villa Celimontana (Roma) e “Calvi Jazz Festival” in Corsica).
Partecipa a molte puntate della trasmissione radiofonica “Radio Jazz” (Radio RAI) con M.Urbani, F.Boltro, S.Sabatini, F.Puglisi e J.Faddis.
Tra gli artisti con i quali ha collaborato ricordiamo:
Massimo Urbani, Art Farmer, Jimmy Woody, Marcello Rosa, Benny Golson, Rick Margitza, John Patitucci, Jerry Bergonzi, Giorgio Rosciglione, Harvie Swartz, Jim Snidero, Aaron Graves, Scott Robinson, Dick Oatts, Steve Turre’, Phil Woods, Ralph Moore, Bob Mover, Cedar Walton, Paul MC Candless, Shawn Montero, Joey Calderazzo, Tony Scott, Ronnie Cuber….
– Giampiero Locatelli: nato a Reggio Calabria, ha studiato pianoforte con Aldo Ciccolini e composizione con Vincenzo Palermo e Luca Macchi.
Attraverso lo studio del pianoforte ha potuto avvicinarsi alla musica del XX secolo, ma anche approfondire alcuni aspetti legati al jazz e all’improvvisazione, partecipando ai seminari di Umbria Jazz e Siena Jazz; in questo senso lo studio del jazz ha definito “gli aspetti armonici che contraddistinguono il tessuto della sua musica e, talvolta, anche quelli ritmici”.
Questo non significa, però, rielaborare materiali derivati da altre culture o tradizioni musicali quanto, piuttosto, riflettere sulle proprie origini recuperando il carattere delle sonorità che hanno contraddistinto la musica occidentale.
Nelle sue stesse parole “da questo punto di vista la riscoperta della musica antica (dall’origine della polifonia fino al ‘500) è stata di fondamentale importanza, in modo particolare nei lavori per canto e pianoforte all’interno dei quali il territorio armonico risente terribilmente delle qualità intrinseche dell’armonia ovvero degli affetti, a volte impalpabili…che muovono la creatività musicale, non disdegnando alcun procedimento logico o geometrico”.
– Luigi Masciari: chitarrista e compositore, è docente di chitarra jazz in diversi conservatori italiani, ha all’attivo diversi dischi,sia a proprio nome che come sideman, si esibisce regolarmente con diverse formazioni collaborando sia stabilmente che occasionalmente con artisti di spicco del panorama jazzistico nazionale ed internazionale.(Danilo Rea, Paolo Damiani, Aaron Parks, Paul Mc-Candless, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Francesco Bearzatti, ed altri).
L’intensa attività compositiva e di live per- formance degli ultimi anni gli fruttano l’attribuzione di numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il prestigioso premio internazionale statunitense “ Betty Carter jazz ahead for performes and composers”.
In tale occasione ha l’opportunità non solo di esibirsi sul palcoscenico del kennedy center di Washington D.C. ma anche di presentare tra l’altro sue composizioni originali.