Più inclusione, più integrazione tra la comunità, l’amministrazione e il mondo scientifico, più attenzione alle istanze dal basso, più volontà di risolvere l’annosa questione del Rione Dirupo, in cui si concentrano potenzialità e problematiche del territorio: tutto questo è Plus – Pisticci Laboratorio Urbano Sostenibile, la neo-nata associazione che si è presentata al pubblico nel pomeriggio di sabato 26 maggio, presso l’atrio di Palazzo Giannantonio, insieme ai rappresentanti dei partner che hanno aderito al progetto.
Obiettivi così ambiziosi – ha spiegato la Presidente dell’associazione Laura Stabile, in apertura dell’incontro – sono stati elaborati nel corso di numerosi tavoli di co-progettazione animati da un sentimento sempre più diffuso di cittadinanza attiva.
Un percorso che ha avuto tra i suoi interlocutori, fin dalla fase di progettazione, Gaia Daldanise, ricercatrice dell’Università Federico II e del Cnr – Iriss di Napoli, partner di Plus. Già autrice di una tesi di dottorato su Pisticci, Daldanise ha illustrato al pubblico le azioni attraverso le quali è arrivata ad individuare nella densità artigiana e creativa del territorio la vocazione principale della comunità di riferimento.
Il prezioso accordo di partenariato pubblico-privato che l’associazione è riuscita ad avere in dote fin dalla sua nascita avrà a breve tra i suoi firmatari anche il Dipartimento Dicem dell’Università degli Studi della Basilicata, presente al tavolo dei relatori con due docenti: il professor Piergiuseppe Pontrandolfi ha ipotizzato che “l’esperienza sviluppata a Pisticci con Plus possa diventare un caso di interesse per diverse Università”, mentre la professoressa Angela Colonna, responsabile della cattedra Unesco, ha sottolineato che “il cambiamento può avvenire soltanto se si lavora insieme alle persone nei luoghi”.
Grande entusiasmo è stato espresso anche dall’amministrazione locale, che ha da subito condiviso gli obiettivi del progetto: “Plus è stato per noi una manna dal cielo – ha esordito il Presidente del Consiglio comunale Gianpiero Andrulli, il quale ha evidenziato come la neonata associazione potrà contribuire alla rigenerazione urbana, sociale ed economica attraverso il supporto alla progettazione locale e il presidio del territorio.
Quartier generale del progetto saranno, non a caso, sei lammie in via Ricciotti, nella parte più alta del rione Dirupo, un contenitore pubblico abbandonato e privo di una funzione specifica, individuato come hub fisico e concettuale, come luogo di decantazione e propulsione della vision di Plus. “Da qui – ha spiegato Giuseppe D’Onofrio, vicepresidente dell’associazione – lanceremo la nostra sfida: risvegliare le idee, la progettualità e la voglia di fare impresa e di investire a Pisticci”.
Le grandi potenzialità dell’intero rione, anche a prescindere dal ruolo che Plus si candida ad avere, devono fare i conti, però, con dei limiti che occorre superare al fine di dare completezza e concretezza all’iter intrapreso con la rimozione del decreto di trasferimento del rione Dirupo. A tal proposito, è intervenuto il capo servizio dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Pisticci, Salvatore Giannace, che ha raccontato quali sono ad oggi le difficoltà che ancora impediscono di trasformare l’antico e suggestivo quartiere in una zona nella quale, dal punto di vista urbanistico, si possa almeno intervenire per la conservazione dell’esistente.
La questione sembra ferma ad una complessa interlocuzione tra il Comune di Pisticci e l’Autorità di Bacino, rispetto alla quale si è impegnato ad intervenire l’assessore regionale alle infrastrutture e ai lavori pubblici Nicola Benedetto, presente all’iniziativa di sabato. “La soluzione potrebbe essere a portata di mano”, ha affermato Benedetto, dando in tal senso la sua massima disponibilità, dopo aver incoraggiato gli amministratori locali a non fermarsi ai primi ostacoli.
Invito accolto con determinazione dal sindaco di Pisticci Viviana Verri, che ha chiuso i lavori dell’incontro: “Le istituzioni devono fare sicuramente da motore e da collante, ma i veri elementi qualificanti del progetto sono i partner prestigiosi che hanno aderito e le giovani professionalità presenti nell’associazione. Tutto ciò ci rende ottimisti sul futuro del rione Dirupo, una bellezza da valorizzare che ha bisogno di un’idea forte per diventare il nostro biglietto da visita”.
Quello di Plus è il racconto di un’aspirazione: un gruppo giovane, ampio e assortito del luogo prova a scommettere sul territorio nel tentativo di darsi e dargli un futuro.