E’ un crostaceo originario delle coste atlantiche del continente americano, vorace ed aggressivo, una potenziale minaccia per gli ecosistemi che colonizza.
Si tratta del “Granchio Blu”, una delle specie marine più invasive del Mediterraneo e dell’Adriatico che, da poco più di 10 anni ha fatto tappa anche nelle acque del Mar Jonio, lungo la foce del fiume Agri, su scoperta di funzionari dell’Arpab.
Per contrastare gli attacchi alla biodiversità di questa tipologia di granchio, rientrante tra le Specie Aliene Invasive e provvederne ad una gestione sostenibile, il Comune di Policoro, Capofila dell’omonimo progetto finanziato dalla Regione Basilicata con fondi PO Feamp 2014-2020, ha tenuto nei giorni scorsi una riunione con i partner attuatori del progetto per conoscerne lo stato di avanzamento.
All’incontro, presieduto dall’amministrazione comunale con l’assessore all’Agricoltura, Maria Teresa Prestera, hanno preso parte funzionari ed esperti della Cooperativa sociale Hydrosynergy, Spin-off dell’Università degli Studi di Bologna, in qualità di partner scientifico, del Wwf Costa Jonica Lucana e Aree Interne, partner dell’area Tecnica operativa, e del Centro di Educazione Ambientale di Bernalda e Metaponto, responsabile per la Comunicazione.
Tre i principali obiettivi che si propone il progetto: contenere i danni prodotti dal Granchio blu mediante il monitoraggio delle specie ad opera degli esperti di hydrosynergy e la loro cattura e contenimento da parte dei tecnici dell’Oasi Wwf di Policoro; promuovere l’uso gastronomico del Granchio Blu, mediante consegna degli esemplari all’azienda materana di commercializzazione e trasformazione di prodotti ittici “DE.RA.DO.”, che sperimenterà l’inserimento del prodotto alimentare sul mercato; pubblicizzare la specificità del prodotto mediante diverse attività di comunicazione rivolte ad Associazioni ed Istituzioni e al mondo scolastico, mediante coinvolgimento degli Istituti Alberghieri per la partecipazione ad un concorso culinario.