Policoro: i consiglieri di opposizione annunciano che diserteranno il consiglio comunale

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I consiglieri di opposizione in consiglio comunale a Policoro, Gianni Di Pierri, Francesco Fortunato, Gianluca Marrese, Fabiano Montesano e Carmine Vetere, hanno annunciato con una nota che non parteciperanno alla seduta dell’assise comunale, prevista per lunedì pomeriggio.

“La convocazione – si legge nella nota, inviata anche al consiglio comunale – è in primo luogo da ritenersi illegittima dal momento che, tra gli argomenti all’ordine del giorno, è contemplata una ratifica di deliberazione di G. C. avente ad oggetto una variazione alle dotazioni di competenza del bilancio relativo all’esercizio 2013 – modifiche, integrazioni ed aggiornamento del bilancio 2013 – 2015.

Orbene ai sensi dell’art. 32 co. 2 del regolamento per il funzionamento del consiglio e delle commissioni consiliari di codesto Ente, conforme alla analoga previsione del TUEL, è considerata ordinaria la seduta del Consiglio Comunale in cui si trattano le variazioni di bilancio.

Ai sensi del successivo art. 33 co. 1 lett. a) per le sedute ordinarie la convocazione deve essere fatta con avvisi scritti almeno cinque giorni prima di quello stabilito per la seduta.

Al contrario la convocazione per la seduta in argomento è stata notificata soltanto in data 06.12.2013, ovvero soltanto tre giorni prima della seduta stessa.

Da tanto consegue, sotto tale primo profilo, la irritualità e illegittimità della convocazione e di ogni atto ad esso connesso nonché della seduta consiliare prevista per la data odierna.

Peraltro, in occasione della conferenza dei capi gruppo del 6 dicembre, tenutasi unitamente all’opposizione, veniva stabilita altra data, poi derogata unilateralmente e senza preavviso alcuno agli scriventi, per ciò stesso confermandosi lo scarso interesse e rispetto che Codesta maggioranza nutre nei confronti dell’opposizione consiliare e della conferenza dei capi gruppo.

Quanto poi al punto all’ordine del giorno previsto relativamente alla importantissima delibera della Corte dei Conti (n. 114/2013/PRSP del 14.05.2013), non può che rilevarsi quanto segue :

la delibera in oggetto è stata depositata sin dalla data del 25.09.2013 e con la stessa la Corte dei Conti di Basilicata ordinava al Comune di Policoro che di essa fosse data Urgente comunicazione all’assemblea consiliare per l’adozione delle misure correttive consequenziali alle osservazioni formulate in ordine alla relazione sui rendiconti 2010 e 2011 per poi tempestivamente comunicarle alla sezione regionale di controllo.

Nonostante ciò, nessuno si è preoccupato di convocare con urgenza il consiglio comunale, come Ordinato dalla Corte dei Conti né della questione è stata data mai notizia all’opposizione, per ciò stesso sminuendosene ancora una volta il ruolo.

Ma quel che è peggio è che il 13 novembre scorso, addirittura, è stato celebrato il Consiglio Comunale nell’ambito del quale la maggioranza ha tranquillamente proceduto all’approvazione del bilancio preventivo 2013 ignorando del tutto la delibera della Corte dei Conti in oggetto ed anzi sottacendola all’opposizione e facendo finta che la stessa non esisteva.

Il tutto condito dalle relazioni dell’Assessore al Bilancio e dei Revisori dei Conti che, pur dovendosi ritenere a conoscenza della delibera della Corte dei Conti, hanno accompagnato il bilancio come se si trattasse di un atto analitico, minuzioso e contabilmente impeccabile nonostante questa evidentissima e gravissima anomalia.

Per tali motivi gli scriventi ritengono di non partecipare alla seduta pubblica del Consiglio Comunale con ciò volendo esprimere con fermezza il loro più ampio dissenso rispetto al modo irriguardoso e spregiudicato fino all’arroganza attraverso cui l’attuale maggioranza esercita da tempo il proprio ruolo amministrativo anche all’interno dell’assise comunale.

Questo gesto simbolico vuole rimarcare l’assoluta lontananza da un modo di fare politica distante dal confronto civile e democratico che al contrario dovrebbe caratterizzare l’operato di qualsiasi amministrazione.

La “rivoluzione gentile” tanto decantata è naufragata irrimediabilmente nei metodi e nei toni ma soprattutto nella sostanza ed è sfociata in una evidentissima bulimia politica incapace di dare risposte ad una città che, sotto gli occhi di tutti, muore giorno dopo giorno agonizzante, vittima della fatiscenza di una struttura politica locale giovane soltanto anagraficamente ma in realtà … nata già vecchia”.

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