“Ieri, per la terza volta, è andato a vuoto il tentativo di prendere possesso dell’Azienda di Angela e Leonardo Conte. Mentre Leonardo, assistito da Angela era in P.zza Eraclea a Policoro in sciopero della fame, un gruppo di persone solidali organizzate nel Comitato di sostegno ad Angela e Leonardo e per la difesa delle aziende in crisi, ha ricevuto l’Ufficiale Giudiziario e quanti altri si sono presentati per dare esecuzione alla procedura richiesta dalla persona che, avendo comprato all’asta parte dei beni della famiglia Conte, pretende di entrarne in possesso.”.
E’ quanto si legge in una nota di Altragaricoltura sulla vicenda di Leonardo Conte la cui azienda è stata comprata all’asta mentre si stava cercando di trovare un piano di rilancio e di risanamento.
“All’Ufficiale giudiziario – si legge ancora nella nota – che, facendo il proprio dovere, voleva redigere un verbale dentro la proprietà, abbiamo chiesto di sapere perché gli impegni sottoscritti nel verbale precedente erano stati disattesi.
Nel precedente tentativo di accesso, infatti, l’Ufficiale Giudiziario aveva sospeso la procedura verbalizzando che c’era un tentativo consensuale di compromesso, visto che il sindaco di Tursi aveva convocato un Tavolo presso il comune. Nonostante l’impegno della controparte a venire al tavolo, convocato per due volte dal sindaco e nonostante la parola data, la controparte non si è presentata al’incontro. Dunque abbiamo preteso di sapere perché e di verbalizzare, conseguentemente, il fatto che gli impegni presi alla ricerca di una soluzione concordata venivano disattesi ribadendo il nostro invito a sedersi ad un tavolo e, successivamente a procedere in caso di mancato accordo. Anche a questo la controparte si è rifiutata e la nostra delegazione ha ribadito con fermezza la indisponibilità a procedere consensualmente.
E’ andato a vuoto, non senza tensione, il terzo tentativo di procedere nell’esecuzione. Ci è stato consegnato un verbale in cui la controparte annuncia di voler chiedere la presenza delle forze dell’ordine e, dunque, non manifesta alcuna disponibilità a discutere di una soluzione di compromesso.
“Quanto denaro, tempo e parole sprecate” ha commentato Gianni Fabbris “per una soluzione che certamente si sarebbe trovata sedendosi al tavolo. Evidentemente fin’ora ha prevalso l’idea di incassare una facile speculazione ma cosi non potrà essere. Non ci sarà niente di facile e non sopporteremo l’idea che un vicino di casa, nel bel bezzo di un’operazione di rilancio e consolidamento dell’azienda operata con la solidarietà degli altri agricoltori, metta le grinfie sulla vita di Angela e Leonardo”. Questa sera (22 luglio 2014) in Piazza Heraclea nel presidio dove Leonardo Conte sta tenendo il terzo sciopero della fame essendo assolutamente determinato a non interromperlo fino a quando non ci sarà il tavolo di compromesso e mediazione, terremo la nostra riunione organizzativa per decidere le prossime mosse. Una cosa è certa: se non avremo entro stasera segnali di disponibilità al confronto, cambieremo atteggiamento. Fin’ora non abbiamo mai fatto il nome della persona che pensa di entrare in possesso di quei beni nel convincimento che con il tempo avrebbe prevalso la ragionevolezza. Se cosi non sarà – conclude siamo pronti alla più ampia campagna di informazione dal titolo “Caccia al/lo sciacallo” per chiedere agli italiani “cosa pensi se il tuo vicino di casa, mentre sei impegnato a risolvere i tuoi problemi finanziari, ne approfittasse per comprare all’asta la tua casa?”. Campagna nazionale che avrà l’obiettivo di aprire i riflettori su questa vicenda come abbiamo, al contrario, non voluto fare fin qui.
Intanto si sta preparando la MANIFESTAZIONE CONTRO LO SCIACALLAGGIO per il 29 Luglio lungo le strade di accesso all’azienda di Leonardo e Angela.