Giungerebbe al capolinea l’amministrazione di Nicola Lopatriello.
La notizia è ancora ufficiosa, ma si attendono comunicazioni ufficiali in merito già a partire dalle prossime ore.
I consiglieri di minoranza, ormai undici in tutto, data la fuoriuscita di Ferrara dalla maggioranza, si sarebbero riuniti per stabilire la fine dell’esperienza amministrativa di Lopatriello, il cui mandato naturale, se la crisi dovesse rientrare, sarebbe nella primavera del 2013.
Questo significherebbe un periodo di commissariamento della Casa Comunale relativamente breve, arrivando alle elezioni giá partire dalla prossima primavera. La fine ufficiale dovrebbe essere ratificata mercoledì prossimo, salvo nuovi colpi di scena, questa volta ad opera di Antonio Di Sanza, espressione di “Policoro Democratica”, nata a seguito della sua scissione dal Partito Democratico. Sembrerebbe proprio
Di Sanza l’ago della bilancia dei nuovi equilibri politici locali.
A lui, insieme al suo fedelissimo Vetere, spetterebbe la scelta di appoggiare o meno l’operato politico del primo cittadino.
La crisi della giunta Lopatriello, in verità, ha radici un po’ più lontane, e sbaglia chi vede questa crisi come un fulmine al ciel sereno.
La solidità del suo mandato, Lopatriello, l’aveva persa già ad aprile dello scorso anno, all’indomani della fuoriuscita del Pdl dalla maggioranza.
Le vicende giudiziarie, lo ricordiamo, avevano messo in secondo piano la verifica di metà mandato del novembre 2010, con la giunta Leone, creata nei tre mesi da facente funzioni dallo stesso Coordinatore cittadino del Pdl, che aveva dato vigore al suo partito indebolendo di fatto le altre compagini della coalizione che nell’aprile 2008 aveva fatto vincere la squadra di Lopatriello.
Ma al suo rientro, Lopatriello ha rimesso in campo le piccole realtà moderate, spazzando via il dialogo con il partito di Berlusconi, “suo” partito sino alla rottura. Dopo una parentesi con due assessori del Pdl, Siepe e Lasaponara, di fatto non riconosciuti dal partito capeggiato da Leone, Lopatriello aveva trovato la quadra con una “giunta ter”, quella attuale, tra cui spiccano Ripoli, ex presidente del consiglio comunale e dimessosi da quell’incarico per avere il ruolo anche di vicesindaco, Viola, espressione della Dc, e Vinci. Ma oggi le cose cambiano anche se la giunta Lopatriello dovesse restare in piedi.
Con la fuoriuscita di Ferrara, infatti, verrebbe meno anche la presenza in giunta dell’assessore Dicosola, espressione proprio di Casa Dei Moderati, la civica rappresentata da Ferrara.
Ma la maggioranza di Lopatriello è in bilico anche sulla questione della presunta incompatibilità del consigliere Satriano, il cui giudice dovrebbe pronunciarsi proprio tra una decina di giorni circa.
Insomma, se per l’amministrazione d Lopatriello il 2011 non è stato un anno facile, questo appena iniziato sembra carico di tensione e nuove sorprese.
La notizia è ancora ufficiosa, ma si attendono comunicazioni ufficiali in merito già a partire dalle prossime ore.
I consiglieri di minoranza, ormai undici in tutto, data la fuoriuscita di Ferrara dalla maggioranza, si sarebbero riuniti per stabilire la fine dell’esperienza amministrativa di Lopatriello, il cui mandato naturale, se la crisi dovesse rientrare, sarebbe nella primavera del 2013.
Questo significherebbe un periodo di commissariamento della Casa Comunale relativamente breve, arrivando alle elezioni giá partire dalla prossima primavera. La fine ufficiale dovrebbe essere ratificata mercoledì prossimo, salvo nuovi colpi di scena, questa volta ad opera di Antonio Di Sanza, espressione di “Policoro Democratica”, nata a seguito della sua scissione dal Partito Democratico. Sembrerebbe proprio
Di Sanza l’ago della bilancia dei nuovi equilibri politici locali.
A lui, insieme al suo fedelissimo Vetere, spetterebbe la scelta di appoggiare o meno l’operato politico del primo cittadino.
La crisi della giunta Lopatriello, in verità, ha radici un po’ più lontane, e sbaglia chi vede questa crisi come un fulmine al ciel sereno.
La solidità del suo mandato, Lopatriello, l’aveva persa già ad aprile dello scorso anno, all’indomani della fuoriuscita del Pdl dalla maggioranza.
Le vicende giudiziarie, lo ricordiamo, avevano messo in secondo piano la verifica di metà mandato del novembre 2010, con la giunta Leone, creata nei tre mesi da facente funzioni dallo stesso Coordinatore cittadino del Pdl, che aveva dato vigore al suo partito indebolendo di fatto le altre compagini della coalizione che nell’aprile 2008 aveva fatto vincere la squadra di Lopatriello.
Ma al suo rientro, Lopatriello ha rimesso in campo le piccole realtà moderate, spazzando via il dialogo con il partito di Berlusconi, “suo” partito sino alla rottura. Dopo una parentesi con due assessori del Pdl, Siepe e Lasaponara, di fatto non riconosciuti dal partito capeggiato da Leone, Lopatriello aveva trovato la quadra con una “giunta ter”, quella attuale, tra cui spiccano Ripoli, ex presidente del consiglio comunale e dimessosi da quell’incarico per avere il ruolo anche di vicesindaco, Viola, espressione della Dc, e Vinci. Ma oggi le cose cambiano anche se la giunta Lopatriello dovesse restare in piedi.
Con la fuoriuscita di Ferrara, infatti, verrebbe meno anche la presenza in giunta dell’assessore Dicosola, espressione proprio di Casa Dei Moderati, la civica rappresentata da Ferrara.
Ma la maggioranza di Lopatriello è in bilico anche sulla questione della presunta incompatibilità del consigliere Satriano, il cui giudice dovrebbe pronunciarsi proprio tra una decina di giorni circa.
Insomma, se per l’amministrazione d Lopatriello il 2011 non è stato un anno facile, questo appena iniziato sembra carico di tensione e nuove sorprese.