Far conoscere in modo semplice e diretto la complessa materia dei fondi europei, importanti risorse messe a disposizione dei cittadini, imprese, enti locali.
Una grande sfida per le regioni del Mezzogiorno. Un’opportunità da sfruttare evitando gli errori del passato.
Con questi propositi, e con l’intento di coltivare una vera e propria “cultura” delle risorse comunitarie, sabato scorso (2 maggio) a Policoro, il locale circolo Pd ha organizzato l’iniziativa “Sviluppo Territoriale e Fondi Europei”, registrando la partecipazione attiva di numerosi cittadini, amministratori e imprenditori del Metapontino. Un primo grande traguardo, che sottolinea l’impegno di chi vorrebbe costruire le condizioni di crescita e di sviluppo per i nostri territori, assicurando un concreto futuro alle nuove generazioni.
A coordinare l’iniziativa c’era Adele D’Agostino, segretaria del circolo Pd, che ha introdotto gli interventi di Agnese Faliero, dirigente Pd e organizzatrice dell’evento, di Mariano Mele, segretario Gd e del consigliere Pd Francesco Fortunato. Ha relazionato sull’argomento: Salvatore Infantino, esperto nella implementazione di progetti per l’accesso ai fondi europei e nazionali.
Ospite dell’iniziativa Massimo Paolucci, eurodeputato del Partito Democratico, che ha concluso i lavori presentando il suo “Vademecum sui Fondi Europei 2014-2020”. Tenendo presente che dall’inizio di gennaio, con l’approvazione del nuovo bilancio settennale 2014-2020, è formalmente partito il nuovo ciclo di investimenti dell’Unione Europea, Paolucci attraverso esempi pratici e riferimenti normativi, si preoccupa di offrire una panoramica generale sulla vasta e spesso poco conosciuta materia dei fondi europei. Un lavoro di 74 pagine, che ha ottenuto ampi consensi favorendo utili spunti di riflessione.
Sotto il profilo tecnico, il vademecum chiarisce innanzitutto un concetto: ci sono finanziamenti diretti e finanziamenti indiretti. Tra i primi, da segnalare: il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), il Fondo sociale europeo (Fse), il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Feasr) e le iniziative destinate all’occupazione giovanile. Iniziative che purtroppo spesso deludono gli interessati, così come accaduto con il piano Garanzia Giovani. Stando ai dati pubblicati dall’Adapt, solo il 17% dei cosiddetti “neet”(acronimo inglese che indica in sostanza i rassegnati alla disoccupazione), si è iscritto al piano e, di questi, il 10% è stato preso in carico e appena il 3% ha ricevuto un’opportunità di lavoro.
Tra i finanziamenti indiretti, invece, va certamente menzionato l’Erasmus Plus destinato non solo agli studenti universitari ma anche ai giovani lavoratori, il Life per i progetti ambientali, il programma per i diritti e l’uguaglianza e altri programmi destinati alla crescita piuttosto che alla cooperazione.
Perché i fondi europei risultano così complicati da gestire?
“Il problema più grande – ha sottolineato Paolucci – riguarda la mancanza di conoscenza. Purtroppo, dell’Europa, spesso, emergono più i difetti che le opportunità che offre. Per questa ragione, abbiamo immaginato di dar vita ad un vademecum che possa dare una mano agli amministratori. Chiaramente la formazione gioca un ruolo fondamentale”.
Quale strategia può rivelarsi vincente per coglierne tutti i vantaggi?
“I Fondi – ha spiegato Paolucci nel suo intervento – devono finanziare progetti capaci di risolvere definitivamente problemi reali. Più comunità dovrebbero lavorare in maniera sinergica a progetti comuni, così da risultare più convincenti e, altresì, efficaci per il territorio.
Nel corso dell’iniziativa, sono intervenuti anche alcuni sindaci e professionisti della zona, che hanno avuto modo di apprezzare la redazione del vademecum, e di segnalare alcune problematiche. In tal senso, particolarmente chiaro è stato l’intervento di Nicola Vallinoto, agronomo e dirigente Pd, che ha ricordato: “È importante che nella fase di stesura dei bandi a sportello, così come previsti nel PSR Basilicata 2014-2020 in fase di approvazione da parte della UE, siano quanto più possibile coinvolte le imprese, gli imprenditori, gruppi di imprenditori O.P., i quali rappresentano i destinatari dei finanziamenti e che quindi concorrono alla ‘qualità’ della spesa finale”.
Antonello Lombardi